Lo sviluppo di via Ulloa all’esame Vas «I cantieri al massimo entro otto mesi»

Mitia Chiarin
Il prossimo 24 aprile scadono formalmente i termini di pubblicazione e acquisizione delle osservazioni e pareri rilasciati da parte di enti e privati al rapporto ambientale strategico (Vas) oggi depositato presso gli uffici regionali competenti per l’approvazione del piano pubblico e privato di sviluppo di via Ulloa a Marghera. Viabilità, acustica e impatti sono al centro della valutazione ambientale strategica. La prima incognita è rappresentata dalle tempistiche delle sedute della Commisione Vas dopo il 24 aprile. I proponenti privati, la Cediv Spa del gruppo Salini Impregilo spera che - vista l’importanza e la pubblica utilità del procedimento - entro i prossimi 60 giorni la commissione si esprima senza far slittare le convocazioni delle sedute di commissione. Ovviamente c’è di mezzo l’emergenza sanitaria. Ma la fiducia è alta e i privati sperano entro massimo 6-8 mesi, di avviare il grande cantiere.
In via Ulloa nascerà un nuovo quartiere con 10 mila metri quadri di uffici direzionali, 14.400 residenziali, 14 mila di ricettivo, 6 mila di funzioni commerciali e di vicinato, 26 mila metri quadri di parcheggio dentro un edificio multipiano e 30.225 di nuovo parco pubblico che verrà ceduto al Comune di Venezia. La procedura prevede che dopo la valutazione in commissione Vas, la delibera sull’accordo pubblico privato per la trasformazione dell’area di via Ulloa, che è il secondo fronte della stazione ferroviaria di Mestre, torni in giunta comunale e successivamente in consiglio comunale per la ratifica finale. Per ottenere il via libera i privati dicono di aver accolto tutte le sollecitazioni arrivate dalla Municipalità di Marghera. Di contro pesa un’altra grande incognita, legata invece alle scelte che il gruppo Ferrovie andrà a fare riguardo la stazione ponte tra Mestre e Marghera, inserita nel masterplan rivisto dalla giunta Brugnaro.
Opera di cui non si ha ancora traccia di progetto da parte di Italferr mentre Sistemi Urbani, che deve sviluppare uno dei due alberghi previsti dal piano in viale Stazione, non ha pubblicato altri atti a parte una proposta, sul sito, per raccogliere possibili investitori. Interessati sul fronte di Mestre sono il palazzo ex Poste acquisito da Michael Kluge ex proprietario dell’ostello AO che ha deciso di investire sul progetto ma che mal sopporta i tempi lunghi dell’iter. Al posto dell’ex Poste è previsto un albergo torre alto cento metri. Il palazzo a fianco, di Sistemi Urbani, deve invece ospitare la torre gemella. Da mesi non si hanno notizie di passi avanti formali per il concretizzarsi di un progetto, molto caro all’amministrazione comunale. Quindi, per la nuova stazione bifronte marciano spediti i privati sul lato Marghera e vanno lente le iniziative pubblico – private sul lato di Mestre. Questo stallo rischia di creare qualche problema allo sviluppo di via Ulloa, visto che gli investitori contano anche sulla realizzazione del percorso sopraelevato e pedonale tra i due fronti della stazione per confermare il loro investimento. Da via Ulloa, raggiungibile dalla tangenziale, le auto potranno essere fermate nel grande parcheggio di via Ulloa e la gente potrebbe accedere a piedi ai binari o passare sul collegamento aereo per arrivare a Mestre.
«Siamo fiduciosi che a breve il progetto verrà definitivamente approvato», dicono dalla direzione romana di Cediv Spa (gruppo Impregilo Salini). «Noi siamo pronti con il nostro team di professionisti e progettisti a concretizzare un progetto di grande respiro per il quale vari operatori nel settore commerciale, residenziale ed alberghiero hanno manifestato grandi aspettative che siamo sicuri di riuscire a cogliere». —
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