Lo storico negozio Ratti ha ottenuto il ristoro 20 mila euro dal Comune

Per i danni dell’acqua alta la struttura commissariale del Comune di Venezia ha rimborsato nei giorni scorsi 20 mila euro allo storico negozio di elettrodomestici Ratti, a San Lio.

Scrive in una nota la struttura commissariale: «In relazione all’articolo dal titolo “Ratti, ancora nessun rimborso: c’è crisi, ma non chiudiamo”, dove si racconta che non sarebbe arrivato “nessun rimborso a quasi 15 mesi dall’acqua alta del 12 novembre 2019” per il titolare dello storico negozio di ferramenta ed elettrodomestici, che avrebbe fatto richiesta di rimborso per 60 mila euro, assicuriamo che la domanda è stata presentata dal signor Luca Ghegin per un importo pari a 57.795 euro tutti in “lettera E”, ovvero scegliendo come modalità di rimborso quei contributi che per essere erogati devono attendere la chiusura del Piano e uno specifico decreto direttamente dal governo per definirne le percentuali, generalmente dal 10 al 20% e non prima dei prossimi 2-3 anni».

«Tuttavia in questo caso», continua la struttura commissariale, «dopo una telefonata dello stesso Ghegin all’ufficio che segue la pratica avvenuta solo il 10 dicembre 2020, è stata fatta dallo stesso domanda di richiesta di conversione in lettera C. Con l’invio delle fatture e delle note di spesa, si è potuto così procedere a liquidare i 20 mila euro (massimo consentito per i rimborsi di “lettera C”) con il diciannovesimo stralcio di rimborsi ovvero il decreto n° 68 del 27 gennaio scorso. In data 2 febbraio è stato effettuato dalla tesoreria del Comune di Venezia la liquidazione sul conto corrente comunicato dal cittadino. Più precisamente, con il 19° stralcio abbiamo proceduto alla liquidazione di 326 istanze (privati: 111; attività sociali di culto, economiche e produttive: 177; richieste di delegazione di pagamento: 38, di cui 14 di privati e 24 di attività sociali di culto, economiche e produttive), corrispondenti al complessivo importo di € 2.031.864,26 (privati: € 288.927,82; attività sociali di culto, economiche e produttive: € 1.483.065,94; richieste di delegazione di pagamento: € 259.870,50, di cui per i privati € 47.368,40 e € 212.502,10 per attività sociali di culto, economiche e produttive). Con questo stralcio complessivamente è stato liquidato un importo di € 31.388.776,41, per 5.254 istanze (2.2.67 di privati per € 5.788.896,41; 2.987 di imprese per € 25.599.880,00), relativo alla liquidazione dell’89,40% delle domande presentate al 29 gennaio 2021, termine ultimo per le richieste». —



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