Liutaio

William Marinello faceva lo sculture, si occupava di restauro e per amore della figlia è diventato liutaio. Ora costruisce chitarre classiche in un piccolo laboratorio di Campiello delle Strope a Cannaregio. E le sue non sono chitarre qualsiasi sia per la ricerca del suono, sia per l’estetica. E se la chitarra non lo soddisfa alla fine la taglia in due. Questa sua passione la deve alla figlia Kotono. La ragazza è nata a Kolbe, in Giappone, da dove proviene la moglie di William. Kotono, come del resto la madre e la nonna, fin da piccola ama la musica e le piacciono le chitarre. Il padre che sa usare le mani e conosce come piegare alla sua creatività il legno decide di costruirne una. Ma non è semplice nemmeno per lui. Infatti bisogna fare i conti con il suono e le vibrazioni dello strumento. L’anima, in sostanza, dello strumento. William studia, fa ricerche in rete e alla fine arriva la chitarra. Quel primo strumento lo entusiasma e decide di provare a realizzarne altre. Si tratta di chitarre classiche. Pezzi unici. Nell’avventura da liutaio trascina un amico che vive in riva al Lago di Garda. Nasce così Momojiri Guitars.
Perfezione
Il nome giapponese vuol dire “culo di pesca” sinonimo in giapponese di perfezione. E per William inizia una nuova stagione. Si entusiasma a scegliere il legno per gli strumenti passando le tavole tra le dita per sentire le vibrazioni. Scelte che vengono fatte a occhi chiusi per non essere distratti dalla bellezza del legno. Dalla prima chitarra per la figlia ne sono nate altre quindici. In realtà William ne ha costruite di più. In certe occasioni, infatti, lo strumento è stato rifatto più volte. —
BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia