L’ira di Sottomarina «Batosta evitabile»

SOTTOMARINA
Non c’è tregua per i litorali di Sottomarina e Isola Verde che dopo il Covid si ritrovano a subire i danni dell’ennesima violenta mareggiata, in apertura di stagione. Danni che si potevano evitare, secondo gli operatori, se le opere strutturali fossero state eseguite nei modi e nei tempi dovuti. A Isola Verde i pennelli, progettati da anni, non sono ancora stati realizzati, a Sottomarina la diga soffolta non funziona. Ieri mattina il litorale si è risvegliato con uno scenario da autunno inoltrato. L’alta marea di giovedì ha spazzato via ampie porzioni di battigia provocando enormi scalini nella zona sud della spiaggia di Sottomarina e a Isola Verde, superando gli steccati e invadendo chioschi e plateatici a mare. Un’immagine desolante per gli operatori che solo da una settimana hanno iniziato a lavorare e con tutte le restrizioni dovute all’emergenza sanitaria. Ora una nuova batosta, immediatamente segnalata anche al Genio civile di Venezia con la richiesta di un sopralluogo.
«Sul virus non potevamo far nulla ma per le mareggiate sì», commenta il presidente dell’Ascot, Giorgio Bellemo, «sono anni che gli operatori chiedono e implorano soluzioni strutturali che mettano fine a questi fenomeni sempre più frequenti. Servono opere fisse che fermino le mareggiate per un motivo innanzitutto ambientale, di protezione della costa, e di riflesso per salvaguardare le aziende che operano col turismo all’aria aperta. Non possiamo permetterci di avere una spiaggia a metà a inizio giugno. Ora si dovrà giocoforza intervenire con tutti i disagi del caso. Quest’anno gli interventi di ripascimento non ci sono stati. A Sottomarina erano stati gli operatori a chiedere di soprassedere, ma ora in questa situazione non si potrà evitare un intervento in corsa. A Isola Verde invece il piano di intervento era pronto, ma i ripascimenti non erano ancora iniziati per alcune obiezioni tecniche sollevate dalla Capitaneria di porto… La verità è che se si fossero realizzati gli interventi strutturali richiesti e progettati da anni non saremmo in queste condizioni, ma Chioggia, ahimè, non ha mai la giusta autorevolezza».
Polemiche anche sul mal funzionamento della diga soffolta, realizzata tre anni fa per proteggere il tratto sud del litorale di Sottomarina. «La diga non è mai stata collaudata», ricorda Luciano Serafini, presidente di Cisa Camping, «lo abbiamo chiesto tante volte anche alla luce di fenomeni erosivi che si stanno registrando in zone dove prima non accadeva. Probabilmente servono alcune correzioni al progetto iniziale. Ora con l’ultima mareggiata ci ritroviamo nuovamente con tratti di litorale devastato in un momento già difficile per i nostri operatori. Purtroppo piove sul bagnato e ci ritroviamo a ripetere considerazioni che sono le stesse da anni». —
Elisabetta B. Anzoletti
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