L’ingegnere Montanari ai domiciliari

Ricettazione e porto abusivo di armi: torna libera l’ex guardia giurata Matteo Carraro
Conferenza stampa presso il Comando provinciale dei Carabinieri di Mestre in seguito a due arresti per armi - nella foto gli arrestati
Conferenza stampa presso il Comando provinciale dei Carabinieri di Mestre in seguito a due arresti per armi - nella foto gli arrestati

Sono usciti dal carcere sia l’ingegnere mestrino di 67 anni Carlo Montanari sia l’ex guardia giurata di Marcon Matteo Carraro (32 anni). Ieri, il Tribunale del riesame di Venezia presieduto dal giudice Angelo Risi ha concesso gli arresti domiciliari a Montanari, difeso dall’avvocato Andrea Niero, e ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Carraro, difeso dall’avvocato Giorgio Zecchin, che così è stato scarcerato. I due erano accusati di ricettazione e porto abusivo d’armi, due delle quali clandestine.

Erano stati arrestati venti giorni fa dai carabinieri di Mestre: i militari avevano bloccato in via Torino Carraro mentre era alla guida della sua auto, trasportava una carabina Mauser e tre pistole, tra cui una Smith&Wenson Magnum. Interrogato, aveva subito riferito che le aveva acquistate da poco dall’ingegner Montanari, nella casa (perquisita) del quale i carabinieri rintracciavano altre due pistole Beretta e numerose cartucce. Davanti al giudice, il giovane di Marcon aveva raccontato che non riteneva di aver commesso un reato perché chi gli aveva venduto fucile e pistole gli aveva spiegato che si trattava di armi detenute legalmente e denunciate e, inoltre, che le avrebbe dovute consegnare ad un terzo uomo, che sapeva essere collegato con i carabinieri, escludendo dunque che le avrebbe utilizzate per commettere rapine o altro. E sarebbe stato proprio quest’ultimo, infatti, ad avvertire gli investigatori dell’Arma mestrina. Carraro, quindi, avrebbe semplicemente fatto da tramite tra il venditore e l’acquirente.

Bisogna aspettare per conoscere i motivi che hanno spinto i giudici del Tribunale lagunare a concedere gli arresti domiciliari a Montanari e ad annullare l’ordinanza per Carraro, ma è probabile che le versioni fornite dai due indagati - grazie alla documentazione presentata dai difensori - siano state ritenute plausibili. L'ingegnere fino al 2005 era un noto imprenditore, titolare della Comed srl, azienda di progettazione metalmeccanica che aveva raggiunto un fatturato di 7 miliardi di lire e un organico di 200 dipendenti. Lavorava all'interno delle Officine Aeronavali di Tessera e all'interno della Fincantieri.

Era fallita nel 2005 e Montanari era rimasto con 350 euro al mese e tanti debiti. Frequentava la mensa dei poveri e si era dato da fare in numerose attività, soprattutto musicali: suonava l'organo in cimitero, insegnava ai bambini in affido della Fondazione Groggia a suonare il pianoforte. E probabilmente aveva bisogno di soldi e per questo aveva cercato di vendere le sue armi.

Giorgio Cecchetti

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia