L’Informagiovani cambia pelle
L’Informagiovani di Mestre cambia pelle e ruolo. Non la sede, che resterà quella storica di viale Garibaldi, quanto nei contenuti e negli obiettivi che si pone. A iniziare dal nuovo nome che sarà “I3C” per ricordare i 4 cardini del nuovo progetto di gestione affidato alle Cooperative CoGeS, Sumo e Lunaria: informazione, innovazione, impresa e collaborazione, come annunciato dalla responsabile del Servizio Partecipazione Giovanile, Alberta Basaglia insieme ai rappresentanti delle cooperative che collaborano al progetto. «Ci aspettiamo molto da questo progetto – ha detto l’assessore all’Ambiente Gianfranco Bettin alla presentazione tenutasi ieri presso la sede comunale di Mestre -. Non si tratterà più soltanto di fornire informazioni ai giovani che non ne erano in possesso, quanto di fare dell’informagiovani un raccoglitore di idee e progetti indirizzati specificate mante agli utenti più giovani».
Tra le novità il lancio dell’acceleratore di impresa ad alto tasso di innovazione sociale, il «Social Innovators Hub (SIH) of Venice», che supporterà i giovani nel creare impresa nell’ambiente, nei servizi alla comunità e nelle nuove tecnologie grazie a finanziamenti comunali e regionali. L’inaugurazione del Me.Lab. (Mestre laboratory) che aiuterà la diffusione di nuove opportunità offerte dai nuovi strumenti di 3d, a cominciare dalla stampante 3d già in funzione. Ci sarà una joint venture con Coworkin&Community che accoglierà 4 giovani attivi nei settori della comunicazione, della cultura e delle nuove tecnologie e un ciclo semestrale di Contest 20h nonstop, vere competizioni di idee durante le quali singoli o gruppi si sfideranno per trovare soluzioni alternative sui temi più importanti della città: dai parchi, alla circolazione, alla città sostenibile. «È un grande traguardo - ha concluso Bettin - considerando che ci saranno contributi per 20 giovanissimi che vorranno partecipare ad esperienze di volontariato all’estero; l’istituzione di 10 tirocini con borse di studio di mille euro presso I3C e aziende e attività gratuite di formazione nei settori della cultura, della creatività, dell’imprenditoria, delle lingue e dell’informatica». Progetti che permetteranno esperienze all’estero ai giovani costretti a interrompere gli studi e percorsi di orientamento e sostegno in tema di precarietà. Il nuovo I3C si appresta a essere non più un centro di risposta ma un centro di ascolto e proposte. (g.n.p.)
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