Linea 80 Chioggia-Venezia Oggi il giorno della verità

CHIOGGIA. Oggi l’epilogo sul destino della linea 80. Alle 13 a Villa Ceresa, Mestre, l’ente di governo (Provincia, comune di Venezia, comune di Chioggia) dovrà decidere se procedere o meno con la privatizzazione.
Maggioranza, opposizione e sindacati saranno fuori dalla Villa per testimoniare la contrarietà della città e dei lavoratori e per dare sostegno morale al sindaco Giuseppe Casson e all’assessore ai trasporti Mauro Mantovan impegnati nell’incontro a far valere le ragioni di Chioggia.
Lunedì nella commissione consiliare comunale l’assessore provinciale ai trasporti, Giacomo Grandolfo, non era presente. «La Provincia ha perso un’opportunità importante per dare spiegazioni su questa scelta», sostengono i rappresentanti sindacali di Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt Uil, Ugl Trasporti, Faisa Cisal, «Non basta continuare a ripetere l’elenco delle tutele che avranno i lavoratori dopo la gara, per qualsiasi gara del trasporto locale la clausola sociale dev’essere valore imprescindibile».
«Perché», si chiedono i sindacati, «invece non ci vengono spiegate le motivazioni vere di questa scelta. Sono economiche, tecniche, industriali? Senza risposte la scelta si rivela per quello che è, puramente politica e discutibile».
I sindacati ribadiscono ancora una volta che negli accordi di agosto 2013 la Provincia si era impegnata a privatizzare i km che già oggi Actv ha dato in subappalto, eventualmente aggiungendo qualcosa per arrivare al 10% previsto.
«Invitiamo ancora una volta la Provincia a rivedere questa decisione», auspicano i sindacati, «in caso contrario metteremo in atto tutte le forme di protesta che la legge consente». A Villa Ceresa rappresentanti di tutti i gruppi consiliari di Chioggia, trasversalmente uniti nel dire no alla privatizzazione.
«Inutile che l’assessore Grandolfo mi dia lezioni su come gestire il trasporto urbano», precisa l’assessore Mantovan, «non abbiamo declinato nessuna proposta della Provincia per ridurre il deficit (900.000 euro l’anno) perché non ha mai formalizzato nulla. Le parole non contano, contano gli atti. Mai l’assessore mi ha convocato per parlare di questo. Lo tira fuori oggi dimostrando una certa malafede politica. Se gli interessa il destino di Chioggia eviti questa assurdità della privatizzazione che non ha nessuna ragione di essere».
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