Caso Resinovich, il gip fissa l’udienza per l’incidente probatorio: “Il preparatore anatomico non ha rotto la vertebra”

L’8 luglio verrà conferito l’incarico ai professionisti Fattorini, Turchi e Sacchi. La giudice Mangiante dice No a una nuova perizia medico-legale e quindi anche ad altri accertamenti sulla frattura alla vertebra

Laura Tonero
Liliana Resinovich
Liliana Resinovich

La giudice Flavia Mangiante, accogliendo le richieste della pubblico ministero Ilaria Iozzi – titolare del fascicolo sul caso della morte di Liliana Resinovich - ha fissato per l’8 luglio l’udienza per procedere con incidente probatorio alla perizia per svolgere indagini di natura genetica, merceologica e dattiloscopica sui reperti quali il cordino, gli abiti sequestrati a casa di Sebastiano Visintin – unico indagato per l’omicidio della moglie - i coltelli, le suole delle scarpe, i sacchi neri, il braccialetto celeste e nero, il cordino che teneva legate le chiavi. I periti svolgeranno accertamenti anche sulle formazioni pilifere trovate sul corpo e sugli abiti della donna.
Nel corso dell’udienza la giudice conferirà l’incarico ai professionisti Paolo Fattorini, Chiara Turchi e Eva Sacchi.

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Per la gip invece non serve procedere, come aveva invece chiesto la difesa di Visintin, con una perizia medico-legale che vada a dipanare le differenze emerse tra le due consulenze nelle mani della Procura, ovvero quella firmata da Fulvio Costantinides e Fabio Cavalli e quella successiva depositata dal team guidato da Cristina Cattaneo.

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Liliana Resinovich

Mangiante ha ritenuto «non necessario procedersi ad ulteriori accertamenti circa le cause della frattura della vertebra T2 della vittima». Nell’ordinanza infatti, facendo fede alla consulenza Cattaneo e non a quella Costantinides-Cavalli, rileva infatti che «la lesione in questione era già emersa dalla TAC eseguita l’8 gennaio 2022, mentre il preparatore anatomico, Giacomo Molinari, aveva operato sul cadavere successivamente e, cioè, l’11 gennaio 2022, sicché è escluso che la rottura della vertebra possa essere stata da lui provocata».

I legali di Visintin si limitano a dichiarare: «Clamoroso!».

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