Licenziato, si incatena davanti al Bingo

Vincenzo Famà, ex direttore della sala di via Pepe, protesta da Pasqua: «Lasciato a casa da venerdì senza motivazione»
Agenzia Candussi, giornalista Mion. Vincenzo Faman, ex diretto del Bingo in via Pepe a Mestre si incatena in sciopero della fame in segno di protesta
Agenzia Candussi, giornalista Mion. Vincenzo Faman, ex diretto del Bingo in via Pepe a Mestre si incatena in sciopero della fame in segno di protesta

La lettera gli è stata consegnata venerdì sera. Lettera di licenziamento seduta stante, nessun preavviso, nessun richiamo o altro atto che potesse far pensare che era nell’aria. Lui è Vincenzo Famà, 47 anni, fino a venerdì sera direttore della sala Bingo di via Pepe. Dal giorno di Pasqua si è incatenato davanti all’edificio dove lavorava. Qui racconta la sua storia e qui vengono a portare la loro solidarietà non solo i dipendenti del Bingo, ma pure tanti clienti che lo hanno conosciuto.

Licenziato in tronco, si incatena alla sala Bingo


«Sono nell’ambiente delle sale Bingo da 16 anni, qui a Mestre in tempi diversi ho lavorato complessivamente sei anni. Venerdì sera il manager che si occupa delle sale Bingo del nostro circuito per conto della società spagnola che ne è diventata proprietaria, mi ha consegnato la lettera di licenziamento», spiega Famà, «Nella lettera c’è scritto che in vista di una riorganizzazione della sala Bingo non c’è più posto per me. Mi ha fatto capire che costo troppo e che quindi il mio ruolo di direttore e capo sala verrà svolto da un consulente esterno spagnolo che a quanto mi risulta costa molto di più di me. Io ritengo che si tratti di un licenziamento illegale che non è motivato. Per protesta da domenica mi sono incatenato qui davanti e continuerò la protesta fino a quando tutti devono sapere di questa ingiustizia. Naturalmente impugnerò il licenziamento davanti al giudice del lavoro».

Nei primi due giorni di protesta sono state diverse le persone che sono arrivate davanti alla sala Bingo a portare all’uomo la loro solidarietà. Sia colleghi che frequentatori della sala che conoscono da anni Vincenzo. Se i primi lo hanno fatto cercando di non dare troppa visibilità al loro gesto, temendo infatti ripercussioni sul posto di lavoro, i secondi hanno manifestato anche in maniera plateale, domenica sera, il loro dissenso. Piazzati davanti all’entrata della sala hanno portato generi di conforto a Famà e poi a gran voce hanno protestato per la decisione del licenziamento. C’era chi invitava gli altri clienti a rimanere fuori, chi voleva entrare per invitare i giocatori ad uscire e chi con un fischietto accompagnava la protesta. Fischietto che una guardia privata all’esterno della sala con una manata ha tolto di bocca al manifestante. È intervenuta pure la polizia con due volanti. Tutto è rimasto sotto controllo.

Agenzia Candussi, giornalista Mion. Vincenzo Faman, ex diretto del Bingo in via Pepe a Mestre si incatena in sciopero della fame in segno di protesta
Agenzia Candussi, giornalista Mion. Vincenzo Faman, ex diretto del Bingo in via Pepe a Mestre si incatena in sciopero della fame in segno di protesta


Gli attestati di solidarietà gli sono arrivati anche ieri sia da dipendenti della sala che da giocatori. Tutti perché ritengono il licenziamento ingiusto.

«Ho due figli e una moglie da mantenere. A 47 anni non è facile trovare un lavoro. Non ci sono stati problemi per dire che il licenziamento è legittimo e nemmeno possono dire che non sono capace: da quando sono arrivato, la sala ha guadagnato oltre 360mila euro in un anno».

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