L'ex soprintendente Codello è la nuova direttrice della Cini

VENEZIA. La ricerca di una nuova destinazione e la ristrutturazione dell’ex Istituto Professionale di Stato per le Attività Marinare, la ristrutturazione della piscina, il restauro del Teatro Verde.
Saranno questi i primi tre progetti a cui lavorerà l’architetta Renata Codello per la Fondazione Cini. Infatti - dopo la notizia delle sue dimissioni dalla guida del Segretariato regionale ai Beni Culturali del Veneto anticipata da "La Nuova di Venezia e Mestre", proprio per il nuovo incarico da assumere a San Giorgio - è arrivata da parte dell’istituzione l’ufficializzazione della sua assunzione, dal 27 marzo, con il nuovo incarico di Direttore Affari Istituzionali della Cini.
Codello si occuperà anche della gestione delle relazioni con le amministrazioni pubbliche, della definizione di politiche di fundraising pubblico e della individuazione e gestione di partnership.
«Negli ultimi dodici anni - commenta il segretario generale della Cini Pasquale Gagliardi - l’isola non è più un luogo conosciuto occasionalmente da chi partecipa ad un convegno, ma la sede di una comunità di studiosi residenti, interessati alla civiltà italiana, e veneziana in particolare, provenienti da tutto il mondo. Gli spazi e gli eventi si sono quadruplicati. L’irrobustimento del management e una accresciuta capacità di coordinamento sono indispensabili . La condivisione, da parte di Renata Codello, di tutte le nostre scelte strategiche riguardanti il restauro e la destinazione degli edifici dell’isola (dal ‘ritorno’ delle nozze di Cana nel cenacolo palladiano ristrutturato alla nuova biblioteca della Manica Lunga, dalla creazione della residenza per gli studiosi alla trasformazione dello Squero in auditorium), la rendono una risorsa preziosissima per la nostra istituzione. Con lei affronteremo la più complessa tra le sfide che ci attendono: assicurare alla Cini un futuro in linea con la sua grande tradizione».
«La prestigiosa Fondazione Cini - ha dichiarato a sua volta l’architetto Codello - mi chiama per collaborare alla realizzazione dei suoi futuri progetti. Sono molto lieta di mettere a disposizione le competenze tecniche e gestionali che ho maturato in settori e contesti molto diversi. La progettualità e l’ampiezza dei temi da sviluppare sono di straordinario interesse culturale e posso assicurare il massimo impegno per la loro attuazione». (e.t.)
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