L’ex colonia Mater Dei sede di caccia al tesoro planetaria

CA’ ROMAN. Una caccia al tesoro permanente dentro l’ex colonia Mater Dei. È quella che da almeno un paio d’anni sarebbe attiva grazie ad un gioco stile high tech chiamato Geocaching. In pratica una caccia al tesoro “social”, i cui i partecipanti (detti “geocacher”) sono i motori di un user generated games di dimensioni planetarie. Collegati in rete da un apposito sito che offre coordinate, indicazioni e report delle azioni compiute, i geocacher si muovono nel gioco virtualmente e realmente utilizzando dei Gps per nascondere o trovare contenitori (cache) di varie dimensioni in cui vengono racchiusi i più disparati oggetti. Per partecipare il sito raccomanda di rispettare le leggi vigenti, di non inserire cibi nei contenitori ma soprattutto “esplosivi, munizioni, coltelli, droghe e alcol”. Proposto come un gioco per famiglie, il Geocaching predilige per le cacce al tesoro luoghi particolarmente suggestivi. Tra i tanti scenari di gioco c’è anche Ca’ Roman: un geocache di piccole dimensioni sarebbe tuttora nascosto nella vecchia colonia abbandonata e alcune cacce al tesoro si sarebbero svolte nel 2015 ad opera di giocatori italiani, tedeschi ed inglesi.
Ma quali sono le istruzioni per chi si avventura nella Mater Dei? Nella pagina on line di Geocaching dedicata all’ex colonia viene fatto cenno al “progetto di recupero dell’area, per ora bloccato, che prevede l'abbattimento di alcuni edifici usati dalle suore e la ristrutturazione del complesso con l'edificazione di un villaggio turistico composto di 42 villette bifamiliari”. Seguono poi le istruzioni per godere delle bellezze del luogo: “Nei dintorni potete rilassarvi in spiaggia, andare alla ricerca di alcune torrette della seconda guerra mondiale o visitare l'oasi della Lipu”. Nonostante alcune raccomandazioni sulla pericolosità del sito (“L'edificio e tutta l'area della ex colonia è pericolante per cui fate molta attenzione!”) le indicazioni per trovare il cache invitano ad osare: “Entra nell'edificio dalla porta alle coordinate, prima scala a destra e sali al primo piano, seconda porta a destra e... fatti una doccia ;-)”. A scanso di equivoci a fondo pagina campeggia in rosso una nota che avverte che gli organizzatori non si assumono responsabilità per eventuali inconvenienti.
Distrutta durante l’alluvione del ‘66 e poi ricostruita grazie a benefattori, l’ex colonia versa oggi in condizioni disastrose. Qualche anno fa fu venduta ad una società immobiliare che doveva farne un residence di lusso, ma allo stato attuale è meta di curiosi e da due anni anche di cacce al tesoro.
Giovanna Pastega
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