L’ex caserma Tombolan ritorna alla città

San Donà. Lunedì 19 febbraio al Da Vinci un incontro per confrontare idee e progetti per la struttura
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - SAN DONA' - CASERMA TOMBOLON-FAVA DOPO LA PULIZIA FATTA DALLA PROTEZIONE CIVILE
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - SAN DONA' - CASERMA TOMBOLON-FAVA DOPO LA PULIZIA FATTA DALLA PROTEZIONE CIVILE

SAN DONÀ. Ex caserma Tombolan Fava, lunedì 19 febbraio, al centro culturale da Vinci alle 16.30, replica alle 20.30, l’importante incontro dedicato alle opportunità del riuso e della valorizzazione della caserma di Fiorentina. Saranno illustrati progetti e raccolte nuove idee. Il Comune crede molto nei futuri progetti legati alla riutilizzo della struttura che ha sollevato dibattiti e scontri. Ne ha acquisito la proprietà dal Demanio alla condizione che sia elaborato un progetto di nuovo utilizzo. Intanto, è stata scongiurata l’eventualità che possa ospitare ad esempio i migranti. Ora l’amministrazione pensa a un’area che accolga associazioni di volontariato e sportive, attività turistiche per i giovani e altri sodalizi.

«Il convegno è un’occasione importante per quanti, professionisti, responsabili di associazioni, investitori, possibili fruitori», elenca il sindaco, Andrea Cereser, «persone che hanno vissuto quei luoghi o semplici cittadini, interessati all’acquisizione, gestione, utilizzo di uno spazio all’interno della grande struttura ex militare o, più genericamente, al suo recupero e valorizzazione. Sarà anche il momento per raccogliere proposte di utilizzo. La caserma ha recentemente compiuto 50 anni, al tempo inserita nel sistema difensivo Nato e sede del Comando del 1° Gruppo del 5° Reggimento Artiglieria Missili, forte di 4 batterie di missili Hawk. Fu inaugurata il 28 settembre del 1967 su 80 mila metri quadrati di cui 12 mila coperti. Il 31 ottobre 2001 la dismissione e il degrado. Nel 2010 era stata trasferita dal Demanio militare a quello civile, valore stimato in 12 milioni di euro. Nel 2015, a seguito della possibilità offerta dal Decreto del Fare del precedente governo, il Comune l’ha acquisita a titolo gratuito. È anche stata visitata dal prefetto per valutare se realizzarvi un centro di accoglienza per i migranti. «La relazione della società di ingegneria Abacus», aggiunge il sindaco, «affidataria dell’incarico, sarà uno dei momenti più importanti dell’incontro del 19 febbraio. Tra l’altro verranno esposte le precedenti esperienze della caserma Fasil, di Sappada, alle sorgenti del Piave. Il progetto ha mantenuto gli elementi distintivi, dal punto di vista estetico, di un severo avamposto montano, prevedendo però spa e palestra, sale conferenze e ricettività con check-in da remoto, ristorante e spazio co-working fino a una tisaneria.

La riqualificazione prevede la destinazione turistica degli edifici e la realizzazione di un parco dedicato alla memoria storica negli ampi spazi boschivi che completano la struttura. Secondo il “Giornale dell’Architettura” sarebbero almeno 1.500 le strutture ex militari dismesse in Italia: «Abbiamo la fortuna di averne una a San Donà. Abbiamo il dovere di valorizzarla», conclude il sindaco. (g.ca.)

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