L'ex camping resta ancora chiuso
Il «Marina di Santa Croce» comprato da una società di Osvaldo Cesaro

La sede del municipio di Eraclea aspetta il nuovo sindaco dopo le prossime elezioni
ERACLEA.
Passerà almeno un'altra estate prima che l'ex campeggio «Marina di Santa Croce» ritrovi il suo splendore e finanziatori che lo facciano tornare una perla della ricettività all'aperto di Eraclea Mare come lo era tanti anni fa.
Nonostante sia uno degli argomenti dell'agone politico eracleese rievocato anche all'ultimo Consiglio comunale, per ora la struttura di oltre 53.000 metri quadrati versa in stato di abbandono da due decenni. Un bene che aveva sollevato feroci proteste circa sei mesi fa, quando a fine ottobre 2010 l'amministrazione comunale lo aveva venduto per 3 milioni e 440 mila euro, anche se qualcuno lo valutava una decina di milioni, alla società Santa Croce Srl, composta dalla cordata al 50% di due società: Sviluppo 54 Spa di Trieste e la locale Cesaro Mac Import Snc, il tycoon di Eraclea di proprietà dell'imprenditore, nonché consigliere comunale, Osvaldo Cesaro, prima capogruppo dell'opposizione e che a metà marzo ha fatto il salto e adesso corre in lista per il sindaco Graziano Teso. Tanto che all'ultimo consiglio comunale di legislatura, convocato a metà aprile per discutere il conto consuntivo, sono state le questioni Tav e la vendita del campeggio comunale ad animare la polemica al punto che il centrosinistra ha abbandonato l'aula per protesta. Il sindaco Graziano Teso d'altronde non ha voluto rispondere alle interrogazioni di Renzo Baccichetto del Pd sui servizi per i disabili e proprio sulla contestata vendita «sottocosto» del campeggio. Finora nessuno si è ancora pronunciato sul destino di quest'area strategica da un punto di vista turistico, a due passi dal mare e da una zona destinata a subire un forte sviluppo economico, un'area dorata da un punto di vista imprenditoriale, che potrebbe quindi valere anche una decina di milioni di euro, se non di più. La storia della vendita di questo immobile comunale aveva già avuto diversi step contrastati a partire dalla prima e dalla seconda votazione in consiglio comunale, nel 2007 e nel 2008, quando l'imprenditore di Eraclea Cesaro, all'epoca all'opposizione, votò contro l'ipotesi della vendita da parte del comune salvo astenersi durante l'ultima votazione del 2009. Una vicenda politica perlomeno curiosa visto che lo stesso lo ha poi acquistato attraverso la sua società. Il camping venne chiuso nel 1992, da allora erbacce alte, rovi, alberi mai potati, la vegetazione ha colonizzato le strutture ormai fatiscenti al suo interno creando una giungla che poco risponde alla sua destinazione d'uso: «villaggio turistico, area attrezzature, parco gioco e sport», ed alla necessità di capienza turistica della località balneare. L'area comprende una larga fascia di pineta litoranea di Eraclea Mare dentro la quale nei primi anni '60 sorse il camping «Marina di Santa Croce».
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