L'esposto dei comitati veneziani: «Di smog si muore ma nessuno interviene»

Presentata in Procura la documentazione con i dati dei continui superamenti dei limiti e l’allarme di medici e pediatri

MESTRE. «Di smog si muore, ma le amministrazioni pubbliche non fanno nulla, non ci resta che rivolgerci alla Procura della Repubblica, sperando che ci ascolti e apra un’indagine». Stanchi di lanciare allarmi e appelli, inascoltati dalle amministrazioni pubbliche, i cittadini del Comune di Venezia attivi nel Comitato Quartieri in Movimento, Assemblea Permanente Contro il Rischio Chimico, Comitato Marghera Libera e Pensante ed Opzione Zero, hanno presentato un lungo esposto alla Procura veneziana.

Chiedono di «esaminare la documentazione presentata e di eseguire tutte le indagini opportune e di procedere per ogni reato che ravviserà nei fatti che sono stati segnalati». L’esposto fa presente ai magistrati veneziani che «medici e pediatri veneziani e di tutto il mondo dicono che di aria inquinata ci si ammala e muore sempre di più, ma da anni Regione e Comune non prendono i necessari provvedimenti per ridurre le emissioni di polveri sottili che superano abbondantemente i limiti di sicurezza indicati dall’Unione Europea».

«Ormai, da anni l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Veneto riscontra sistematici “sforamenti” delle soglie previste dalle normative in materia di inquinamento atmosferico tanto da definire come strutturale e sistemico il trend di crescita dell’esposizione al particolato sottile», sottolinea l’esposto, con tanto di tabella con i dati dei superamenti dei limiti previsti per le concentrazioni di polveri sottili degli ultimi sette anni, tutti due o tre volte oltre i parametri consentiti.

«Appare evidente», argomenta l’esposto, «che tali circostanze espongono a grave rischio la salute dei cittadini, poiché Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell’Organizzazione Mondiale della Salute ha affermato che esistono prove sufficienti (sufficient evidence) che il particolato atmosferico (Pm10 e Pm2, 5) sia cancerogeno per gli esseri umani e causa il cancro del polmone». All’esposto sono allegati l’ultimo allarme pubblico di molti medici e pediatri veneziani che si dicono «molto preoccupati per l’aumento dell’inquinamento atmosferico nella nostra città, con continui superamenti dei valori massimi consentiti, in modo ripetuto e persistente», e aggiungono, «nel Comune di Venezia tale peggioramento della qualità sanitaria dei cittadini, in particolar modo dei soggetti più fragili, anziani e bambini è stata più volte segnalata pubblicamente alla luce di evidenze scientifiche sembrano purtroppo trovare conferma in questo periodo nei nostri piccoli pazienti. Per questo, come ci impone il nostro codice deontologico, chiediamo con forza alle Autorità competenti e alle Amministrazioni di prendere con urgenza provvedimenti contro questa emergenza sanitaria, sia immediati, sia strutturali nel più lungo periodo».

«La salute dei nostri bambini», conclude l’appello di medici e pediatri allegato all’esposto con tanto di documentazione scientifica non può essere affidata alla speranza della pioggia, ai capricci di un clima così modificato dal deteriorarsi delle condizioni del pianeta». —



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