L'esperimento delle onde radio dal Campanile
Prima mondiale dello scienziato Tamburini in piazza San Marco
Venerdì sera, il Bacino di San Marco si trasformerà nel set di una prima mondiale del tutto speciale: colpito da invisibili onde radio - irradiate dalla torretta della Compagnia della Vela, grazie a un prototipo di antenna parabolica elicoidale - palazzo Ducale «emetterà» luci e suoni. Sarà il clou di «Onde sulle Onde - Il Momento angolare orbitale della luce, il Momento di una storia del mondo»: scenografica dimostrazione pubblica di una scoperta scientifica potenzialmente rivoluzionaria. Esperimento che rimanda alle dimostrazioni pubbliche di Guglielmo Marconi, capace nel 1930 con un impulso radio nel suo yacht al porto di Genova di accendere le luci del Municipio di Sydney. E proprio la figlia Elettra sarà la madrina della serata, sotto la regia di Tullio Cardona, tra conferenze sulla Vorticità (alle 19 in sala dello Scrutino), visita di palazzo Ducale (alle 20), suggestive proiezioni di formule matematiche sulla facciata del Ducale (alle 21), fino al momento più atteso dei vortici di luce e suoni, alle 21.30, con l'esperimento vero e proprio. Tutto nasce dalla scoperta dell'astrofisico veneziano Fabrizio Tamburini: cervello già in fuga momentaneamente riparato da precario all'Università di Padova, ma tentato da offerte che arrivano per ora (solo) dall'estero. Tamburini ha scoperto che un fotone può trasportare una vorticità e del Momento angolare orbitale, che può essere utilizzato per veicolare informazioni ben oltre la capacità sinora usata, si tratti di onde radio, luce, raggi. Applicativi che sta studiando con il professor Bo Thidé, dell'Istituto svedese di fisica spaziale. In un'unica frequenza radio, dove oggi stanno 5 canali, ne potranno viaggiare 100; applicando la scoperta ai raggi X si potrà rinvenire ogni singola molecola di un cancro; con particolari ottiche si potranno studiare le tempeste solari o mappare l'universo, studiando i buchi neri, oggi insondabili. Potenzialità enormi - come spiega il professor Romanato, dell'ateneo patavino - in attesa di fondi per sviluppare le tecnologie. (r.d.r.)
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