L'epidemia: sesta vittima nella casa di riposo di Spinea, record di oltre 7 mila positivi, 283 ricoveri

Colpito dal Covid anche Giovanni Leoni, presidente dell’Ordine dei medici: «Ora sto bene e posso ritornare al lavoro»  

Un nuovo decesso tra gli ospiti di Villa Fiorita. Sale a sei il totale delle vittime mietute dal Covid nella casa di riposo di Spinea, dove continuano a contarsi 99 casi, di cui 68 tra gli anziani (sui 98 totali) e 31 tra gli operatori. Ieri, appunto, si è registrata l’ennesima vittima, in ospedale. Intanto in giornata i tamponi verranno ripetuti sull'intera platea della residenza gestita da Codess, con gli operatori che in mattinata saranno sottoposti ai test direttamente nelle loro auto.

Nel frattempo la situazione all’interno della struttura si fa sempre più calda, con l'avanzare delle prime proteste da parte dei familiari degli ospiti, soprattutto in conseguenza ad alcuni test di alcuni giorni fa, che avrebbero restituito gli ormai celebri esiti “falsi negativi” (due anziani prima risultati negativi sono deceduti). Per questo la direzione della casa di riposo ha deciso di sottoporre contestualmente ospiti e dipendenti ai tamponi rapido e molecolare. In questo scenario, supera la soglia dei 7 mila il totale degli attualmente positivi nella nostra provincia: ieri erano 7.142, vale a dire 568 in più rispetto a sabato.

Cifra che segna il secondo record di nuovi casi, dall'inizio della pandemia, con il record assoluto che era stato registrato appena sabato. E aumentano anche i ricoveri ospedalieri, con l’occupazione di 12 nuovi posti letto, che fanno salire al totale di 283 ricoveri tra tutti gli ospedali della provincia. Si registra un nuovo ricovero anche in rianimazione, con il totale dunque di 23 posti letto occupati. Proprio in ragione di questo aumento, nel week-end sono stati allestiti otto nuovi posti letto nel reparto di Terapia intensiva del Covid hospital di Dolo, che ieri contava 113 ricoveri, di cui 105 in area non critica.

La buona notizia è che, a fronte dei tanti contagi, si registrano anche molte guarigioni: 3.931 nella nostra provincia, dall’inizio della pandemia. Tra queste, anche quella di Giovanni Leoni, presidente dell’Ordine dei medici di Venezia. Risultato positivo al tampone il 12 ottobre, negativo il 26, oggi finalmente rientrerà al lavoro. «Ora, per fortuna, sto bene. Ho avuto la febbre, la perdita dell’olfatto e del gusto, che poi ho recuperato. E poi un po’ di eritema e tanta fiacchezza. Ma, alla fine, ne sono venuto fuori» racconta. Intanto a metà settimana dovrebbero arrivare negli studi dei medici di medicina generale i tamponi rapidi, a cui i professionisti non esentati avranno il dovere di sottoporre i pazienti che ne abbiano diritto.

Del totale dei 532 medici di base veneziani saranno una cinquantina i medici esentati, perché fragili. Ma più di 200 hanno chiesto di eseguire gli esami all’interno di spazi individuati ad hoc, non quindi nei rispettivi ambulatori, considerati non sufficientemente spaziosi. E, a proposito di tamponi, a partire da oggi questi saranno eseguiti anche dai militari, nel nuovo tendone allestito venerdì in piazzale Giustiniani, per la modalità “drive through”. L'esercito sarà a supporto degli operatori sanitari, che continueranno a effettuare i tamponi nei medesimi spazi, lì a fianco. —

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