Le tele del Seicento a Ca’ Farsetti
VENEZIA. Due capolavori. Da tempo chiusi nei magazzini di Ca’ Rezzonico, il museo del Settecento. E da qualche giorno espost adesso nel salone di Ca’ Farsetti e ben visibili. Novità culturali per i frequentatori del Palazzo comunale. Nel «portego» interno di palazzo Farsetti si possono adesso ammirare due grandi tele opera di Gregorio Lazzarini, pottore veneziano della fine del Seicento che fu tra i maestri di Giambattista Tiepolo. Sono due dipinti che ritraggono scene bibliche con «Ester e Assuero», del 1703, «Antioco e Stratonice» del 1696, eseguite tre secoli fa per la famiglia Falier come riporta il patrizio veneziano Francesco de Canal. A giorni altre due grandi tele, sempre opera di Lazzarini, saranno esposte nella parte dell’androne verso la sala giunta. Iniziativa che intende valorizzare il patrimonio artistico dei musei veneziani e renderlo finalmente godibile nei luoghi pubblici, frequentati anche dai cittadini. «Erano due quadri che non si potevano vedere, noi non avevamo spazio», dice Alberto Craievich, dirigente del Museo di Ca’ rezzonico, uno dei protagonisti dell’operazione, «l’inizio di una collaborazione che speriamo continui». A proporre l’idea al sindaco Orsoni e al direttore generale Marco Agostini che l’hanno approvata è stato Francesco Callegari, dirigente del settore Economato di Ca’ Farsetti. «Abbiamo pensato che era giusto valorizzare le tante opere che sono chiuse nei magazzini e farle godere al pubblico. Non solo, ma i muri di questa sala erano desolatamente vuoti. Così l’ambiente sede del Comune fa sicuramente un altro effetto». Restaurate anche le poltroncine di fine Settecento che erano rimaste per molto tempo in magazzino. Alcune erano state danneggiate una ventina di anni fa quando il municipio venne invaso dalla protesta degli ambulanti sfrattati da piazza San Marco. Due quadri, e altri due in arrivo per la settimana prossima. Con le tele di Gregorio Lazzarini, uno dei protagonisti della pittura veneziana di fine Seicento, il municipio cambia volto. «L’idea è quella di valorizzare anche questo edificio storico», dice Callegari, «e poterlo mettere a disposizione dei visitatori, farlo visitare dalle scolaresche». Anche perché, suggeriscono i tecnici, il materiale di pregio custodito nei musei veneziani (Ca’ Rezzonico ma anche il Ducale e il Correr) è di grandissimo valore. Sugfficiente aad arredare palazzi pubblici e ad allestire mostre, senza scomodare gli organizzatori di esposizioni temporanee e risparmiando denari.(a.v.)
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