Le “mani” del Da Vinci per operare un chioggiotto

Sul 61enne è intervenuta l’équipe di Urologia con il robot hi-tech in dotazione all’Angelo. È il primo paziente da fuori Asl 12 che ne beneficia
Di Elisabetta B. Anzoletti

CHIOGGIA. Un chioggiotto operato con il robot Da Vinci all’ospedale di Mestre. L’équipe di urologia si è trasferita per un giorno all’Angelo per usare il nuovo robot in dotazione all’ospedale che permette operazioni precisissime con minori rischi di emorragie e cicatrici minime che riducono anche il periodo di convalescenza. Chioggia è la prima città ad usare il Da Vinci da fuori sede.

La trasferta è stata organizzata qualche giorno fa per un chioggiotto di 61 anni con un tumore alla prostata. Con lui il primario Giuseppe Tuccitto, gli urologi Raffaele Ranavolo, Alessandro Terrin e l’anestesista Paolo Venerucci. Il robot Da Vinci è stato acquistato dalla Regione per l’ospedale di Mestre con una formula innovativa, unica in Italia, che prevede la possibilità che lo utilizzino tutte le aziende sanitarie della provincia di Venezia. L’ospedale di Chioggia è stato il primo extra Asl 12 a sfruttare questo strumento sofisticato, utilissimo nell’esecuzione di interventi per tumori urologici.

«Questo robot», spiega Tuccitto, «costituisce la frontiera più recente della robotica applicata alla chirurgia e della tecnica chiamata videolaparoscopia. Grazie ai bracci operanti, alle cui sottilissime estremità sono montati strumenti per tagliare, cauterizzare, suturare, il robot diventa una potente e precisissima estensione delle mani del chirurgo, che lo controlla da remoto e lo manovra con una console». Una microcamera su un endoscopio restituisce al chirurgo immagini ad altissima definizione degli organi interni del paziente. Il chirurgo opera grazie alle minuscole “mani” del robot, controllandole su uno schermo e guidandole, con l’uso di joystick e pedali per compiere movimenti al millimetro, impossibili per mani umane.

Questo permette di evitare tagli imponenti e quindi cicatrici di grandi dimensioni, di rendere meno invasivo l’intervento con ridotte possibilità di emorragie e un recupero più rapido dell’incontinenza e delle funzioni sessuali. L’intervento si è concluso con successo e il paziente, dopo poche ore dall’operazione, è stato riportato all’ospedale clodiense e, dopo tre giorni, è tornato a casa. «Le collaborazioni interaziendali», sottolinea il direttore generale dell’Asl 14 Giuseppe Dal Ben, «sono pensate per offrire una migliore sanità. Oggi anche Chioggia ha potuto usufruire di un servizio all’avanguardia, che rarissimi centri in Italia possiedono, nel trattamento di particolari tumori».

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