Le iscrizioni alle orge? In caserma

In tribunale i racconti dei finanzieri sul collega accusato di gestire le squillo
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VENEZIA.
Al via ieri il processo al militare della Guardia di finanza di Mirano accusato di favoreggiamento e induzione della prostituzione perchè gestiva un sito per scambi di coppia e organizzava feste che finivano con vere e proprie orge, che via rete venivano chiamate gang-bang. Davanti al Tribunale presieduto dal giudice Chiara Bitozzi hanno testimoniato i finanzieri che hanno svolto le indagini e una delle donne che veniva pagata e che ha collaborato che veniva pagata da Roberto Salegna, questo il nome dell'imputato, per prostituirsi.  Salegna aveva costituito una socità, la «Aruba», che aveva aperto un sito internet - il www.coppiedelnordest.it - al quale bastava collegarsi per sapere di settimana in settimana dove e quando si svolgevano le feste per gli scambisti. Ma, stando al pubblico ministero Giovanni Zorzi, in questi incontri c'erano sì coppie intenzionate a scambiarsi i partner, ma anche donne sole che altro non erano che prostitute, che alla fine Salegna pagava dopo aver incassato i soldi dai maschi soli che pagavano per entrare. Tra l'altro, proprio nel sito, erano pubblicate alcune lettere di persone che si lamentavano del fatto che spesso c'erano molte ragazze dell'Est Europa. E proprio questa attività gli è costata l'allontanamento dalla Guardia di finanza prima e l'imputazione con il processo poi.  Ieri, un maresciallo di Mirano ha spiegato che avevano seguito il collega dopo i primi sospetti che lui, del resto, nulla aveva fatto per scrollarsi di dosso, tanto che il suo soprannome era quello di «principe», visto che andava in giro a raccontare le sue avventure con donne molto belle e sempre diverse. Tra l'altro, nel sito c'era un indirizzo e un numero di cellulare. Il primo indicava via e numero civico della caserma della Guardia di finanza di Mirano, il secondo era intestato a una persona diversa dall'imputato, ma quando i colleghi hanno chiamato per capire chi rispondeva, hanno sentito squillare un telefono in caserma e hanno visto rispondere Salegna, che era presente in servizio.  Il testimone ha riferito che, sulla base delle indicazioni del sito, si erano presentati a numerose feste, in particolare quelle organizzate al «Blue and me» di Limena, al «The best» di Spresiano, all'«Alchimia» di Rovigo e ancora a Vicenza, Occhiobello e Due Carrare. Ogni volta, Salegna era fuori della porta e accoglieva gli ospiti, «come fosse il padrone di casa» hanno spiegato. Per partecipare ed entrare gli uomini dovevano pagare almeno 80 euro. per la difesa quei soldi servivano ad affittare il locale e a pagare le consumazioni, per l'accusa il prezzo del rapporto sessuale.  

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