Lazzaretto Nuovo, festa per i 550 anni di fondazione

Comune e governo sostengono il progetto dei Lazzaretti. Grande festa domenica nell’isola di fronte a Sant’Erasmo, dove da trent’anni i volontari di Archeoclub hanno avviato ricerche e visite guidate...

Comune e governo sostengono il progetto dei Lazzaretti. Grande festa domenica nell’isola di fronte a Sant’Erasmo, dove da trent’anni i volontari di Archeoclub hanno avviato ricerche e visite guidate in una delle isole più belle della laguna. La senatrice Orietta Vanin, capolista del Movimento Cinquestelle eletta alle ultime Politiche e la delegata del sindaco Debora Onisto hanno portato l’appoggio delle istituzioni a un progetto che aspetta soltanto il via libera della politica per decollare. È il museo della laguna, un modo per rivitalizzare due isole come il Lazzaretto Nuovo e il Lazzaretto vecchio, a due passi dal Lido. Che dovrebbero essere aperte in modo permanente alla città, con una parte espositiva sulla storia della laguna.

Domenica al lazzaretto Nuovo cinquecento persone hanno partecipato alle attività per i festeggiamenti del 550esimo anniversario dell’istituzione del Lazzaretto e i 30 anni dai primi restauri e attività di ricerca, avviati da Archeoclub e Ekos club.

Grande riuscita e grande soddisfazione degli organizzatori – la presidente Giorgia Fazzini e il fondatore di Archeoclub, Girolamo Fazzini – per una giornata che ha testimoniato la voglia dei veneziani di «riprendersi» la laguna. Nelle ore in cui altri comitati e movimenti manifestavano per il bene comune e per il «no a Veniceland».

«Sono stati tanti i volontari e i testimoni coinvolti in questa apertura straordinaria dell’isola», dice Giorgia Fazzini, «con una visita guidata speciale che ha compreso la visita allo scavo del Campo Santo, aperto in questi giorni per il quinto workshop antropologico realizzato con l’Università australiana di Perth». Inaugurate ieri anche le esposizioni temporanee al Casello delle Polveri, con il racconto dei primi trent’anni di attività e i progetti futuri, e le conferenze nel Tezon Grande, l’edificio dove venivano riconverati gli equipaggi e le merci in quarantena. Un progetto medernissimo, il primo sulla sanità e i contagi inventato dalla Repubblica Serenissima. Dentro il Tezon Grande saranno visibili fino a fine anno le barche tradizionali «dal Sile alla laguna». Ora i volontari confidano nell’impegno delle istituzioni, annunciato ieri. Il Comune ha definito un comodato fra le associazioni e la nuova proprietà comunale. Importante passo avanti in vista della realizzazione del museo della laguna. (a.v.)

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