L’autopsia conferma: sospetta overdose

Giovane morto dopo il rave party, l’autopsia conferma la sospetta overdose come probabile causa del decesso. La risposta conclusiva si avrà fra una decina di giorni, con l’esito delle analisi tossicologiche, ma l’esame autoptico sul corpo di Federico Diana, eseguito ieri pomeriggio dal medico legale Antonello Cirnelli all’ospedale di San Vito, lascia purtroppo poco spazio ai dubbi.
Soltanto una negatività agli esami tossicologici e patologie cardiache non individuabili dai rilievi macroscopici potrebbero mutare il responso medico-legale. Nelle quattro ore di minuzioso esame, tuttavia, non sono state riscontrate malformazioni genetiche. È stato trovato, invece, un edema polmonare massivo, dal quale è discesa l’insufficienza respiratoria che ha provocato poi la morte del diciannovenne di Martellago.
Una condizione clinica che si verifica in caso di ingestione di sostanze psicotrope. L’assunzione di droghe inibisce, infatti, i centri regolatori del respiro che si trovano nel bulbo cerebrale e che assicurano, anche durante il sonno, la funzionalità dell’apparato respiratorio. Quando si finisce in stato di incoscienza per overdose, invece, si smette di respirare. Quantità e tipologie di sostanze ingerite emergeranno eventualmente dagli esami tossicologici.
L’inchiesta, coordinata dal pm Pier Umberto Vallerin, è aperta per l’ipotesi di reato di omicidio preterintenzionale e traffico illecito di stupefacenti. Al momento a carico di ignoti. Chi ha dato la dose fatale a Federico? L’ha assunta di sua sponte oppure lo hanno drogato di nascosto? Sono molti gli interrogativi ai quali gli investigatori cercano di dare risposte.
La chiave d’accesso dello smartphone non è stata ancora individuata. In campo gli esperti informatici del Nucleo investigativo del comando provinciale, coordinati dal capitano Pier Luigi Grosseto. Si stanno provando vari software. Ma non tutti assicurano il salvataggio dei dati. Con alcuni stratagemmi da “hacker” per forzare l’accesso, infatti, si rischia di perdere tutto il contenuto del telefonino. Intanto gli inquirenti passano al setaccio i tabulati telefonici, a caccia di una pista che porti allo spacciatore.
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