«Lauree e compleanni in uno spazio per l’arte»

Forte Marghera, disponibili il capannone 36, l’ex chiesetta e le polveriere Scelta contestata dalla “Galleria”. Pettenò: «Un caso montato per nulla»
Di Francesco Furlan

Da alcuni giorni Forte Marghera offre la disponibilità di alcuni spazi per l’organizzazione di eventi - dai meeting alle feste di laurea, dalla manifestazioni di associazioni alle feste di compleanno oltre a mostre e performance - e si accende il dibattito su cosa possano o non possano ospitare le strutture del Forte gestite dalla Marco Polo System. Il dibattito è stato innescato dalla pubblicazione del post di presentazione dell’iniziativa sul profilo facebook del forte, che ha ricevuto una pioggia di commenti, molti dei quali negativi, soprattutto da parte delle associazioni che si occupano d’arte e che già sono presenti a Forte Marghera. Tra queste il Parco del Contemporaneo, un progetto per la promozione dell’arte contemporanea di cui è curatore Riccardo Caldura dell’associazione Galleria Contemporaneo. «È arrivato il momento» riflette Caldura «di interrogarci su quale sia la prospettiva dell’arte contemporanea a Forte Marghera, su chi debba gestire Forte Marghera - la Marco Polo System o il Comune? - e sul perché, dopo l’esperienza positiva dello scorso anno, non ci sia stata ancora una sola riunione per l’organizzazione di quest’anno del Parco del Contemporaneo. È da novembre che chiedo al presidente della Marco Polo System, Piero Pettenò, di avere un incontro per parlarne, ma non c’è ancora stata la possibilità, a questo punto la cosa migliore sarebbe organizzare un incontro pubblico per discutere del futuro dell’arte contemporanea a Forte Marghera, e lo dico senza voler polemizzare, ma perché su questo punto dovremmo aprire un confronto serio. Tutti siamo favorevoli ad aprire sempre più gli spazi del forte, ma bisogna capire in che modo». Gli edifici messi a disposizione per le più varie iniziative sono le polveriere austriaca e francese (per mostre e perfomance), l’ex chiesetta (concerti, meeting, feste di laurea e compleanno) e il capannone 36, disponibile anche per manifestazioni più vaste, tanto che a maggio dovrebbe ospitare anche una parte della festa del volontariato organizzata dal Comune. Quel capannone 36 pulito e ristrutturato da volontari, ricorda Caldura, proprio per il Parco del contemporaneo, progetto finanziato dalla Regione con 50 mila euro, mentre altri 70 mila, visto il buon esito dell’anno passato, sono in arrivo per la prossima stagione. «Un finanziamento ottenuto» rivendica Caldura «anche grazie al nostro impegno». «Credo che sia stato montato un caso senza motivo» è il punto di vista di Pettenò «la destinazione del forte resta artistica e lo dimostrano le tante iniziative che abbiamo in corso, compreso il progetto di portare, in collaborazione con l’Accademia d’arte, un padiglione della futura Biennale al Forte. Ci sono tantissimi artisti che ci chiedono di poter venire al forte per esporre i loro lavori, e gli spazi per le feste, che dovranno essere autorizzati, saranno comunque limitati a pochi giorni. A noi interessa che lo sviluppo degli spazi per l’arte contemporanea non solo per la parte espositiva, ma anche per quella produttiva, per questo stiamo pensando anche a nuovi bandi per concedere gli spazi. Forse Caldura teme di non essere più designato curatore artistico del Parco del contemporaneo, progetto sul quale continuiamo a credere».

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