Laurea ad honorem per Massimo Cacciari all’ateneo di Bologna

Ieri mattina la cerimonia di consegna del titolo in Filologia «Sono molto contento, i classici sono la mia vera passione»

VENEZIA. Una laurea che «corona una lunga collaborazione con questo ateneo, con i suoi filologi e filosofi e quindi sono molto contento». Lo ha detto Massimo Cacciari, che ieri a Bologna ha conseguito la laurea ad honorem in Filologia, letteratura e tradizione classica dell'ateneo di Bologna su proposta dello stesso rettore, Ivano Dionigi. La cerimonia si è svolta nell’aula di Santa Lucia.

Nelle motivazioni si legge che la laurea è stata assegnata «per la sua opera di paziente ricostruttore dei legami talora invisibili che intimamente connettono, nel pensiero e nella prassi, l’antichità, l’Umanesimo e la contemporaneità; per la sua straordinaria capacità di confrontarsi con tutti i capisaldi filosofici e religiosi della cultura antica, facendone emergere le questioni radicali che non cessano di interpellare l’uomo contemporaneo».

«Devo dire che questa in Filologia», ha detto Cacciari che ha poi pronunciato una lezione sulla filologia della parola filosofia, è la laurea ad honorem a cui tenevo di più. Ho preso una laurea honoris causa in Architettura e una in Scienze politiche. Però questa è quella a cui tenevo di più, perché lo studio dei classici è sempre stata la mia passione».

Dionigi, in conclusione, ha salutato il filosofo ricordando la loro “amicizia dell’adulta”, il loro primo incontro a Venezia e la spinta data da Cacciari agli incontri promossi dal centro studi “La permanenza” del classico arrivati alla tredicesima edizione - ha detto nella laudario ufficiale: «L’Alma Mater saluta nel professor Massimo Cacciari non solo un maestro degli studi filosofici, ma un filologo nel senso pieno e perentorio della parola; un pensatore che cerca il logos in tutta la sua profondità e che sa vedere nella filologia - così lui ha scritto - “la pietas per la tradizione viva, l’amore per il classico come cardine delle nostre inquietudini”».

Cacciari non ha risposto a nessuna domanda sulla politica per rispetto al silenzio elettorale. Ma se non parlano di politica - gli è stato chiesto - gli italiani di che cosa parlano? «Beh se ci fosse una squadra italiana nella finale di Champions parlerebbero di calcio. Purtroppo, non siamo andati in finale quindi di cosa vuole che parlino? Alcuni però parlano di Euripide, Sofocle e Dante. E non è poco».

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