L'Arma rende omaggio a Rino Severino, eroe buono

Il picchetto presenta le armi al feretro dell’appuntato scelto Rino Severino e la chiesa di San Giuseppe Lavoratore gremita di gente
SAN DONA'.
L'Arma dei carabinieri ha tributato gli onori militari all'appuntato scelto Rino Severino, morto a 39 anni in un incidente stradale ad Eraclea, mentre in sella al suo scooter si stava recando al lavoro. Ieri i funerali nella chiesa parrocchiale del San Giuseppe Lavoratore dove sono arrivati i vertici regionali e provinciali dell'Arma. Tra questi il generale Massimo Iadanza, comandante interregionale, e il comandate provinciale colonnello Giovanni Cataldo. Ha celebrato la messa il cappellano dei carabinieri, don Corrado Tombolan, assieme al parroco don Luciano Cervellin. Attorno al feretro si sono riunite rappresentanze di tutte le forze di polizia, vigili del fuoco, capitaneria di porto, rappresentanti della croce rossa e della protezione civile. Hanno presenziato al rito funebre anche l'onorevole Gianluca Forcolin, i sindaci e assessori di tutto il sandonatese e litorale. Subito il «presentat arm» suonato dalla tromba di un carabinieri che ha messo sull'attenti il picchetto di sei militari nella chiesa. Don Corrado ha ricordato la figura di Rino, un eroe decorato con la medaglia di bronzo al valor civile, un uomo che ha salvato, quando era in servizio a Lignano, un giovane privo di sensi in un incendio. Ha parlato di Rino come di «una stella che, luminosa, brillerà ora in cielo». Commozione struggente dei colleghi della stazione di Eraclea e della compagnia di San Donà, ma anche dei carabinieri che con lui avevano lavorato a Lignano. A San Donà è giunto per i funerali anche un capitano della polizia austriaca in divisa d'ordinanza per il saluto all'amico. Perché Rino aveva tanti amici che ora lo piangono. Ad attendere il feretro all'uscita, infatti, sono arrivati un centinaio di motociclisti che con lui condividevano la passione delle due ruote e con i motori rombanti lo hanno accompagnato al cimitero, stringendosi attorno alla famiglia, il padre Vincenzo, ex maresciallo dei carabinieri originario della Sicilia, mamma Gina, il fratello Marino e la compagna, Isabella Davanzo. (g.ca.)
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