L’amore per la musica, la pittura e il basket Quando la laguna significa impegno

Paolo Cammozzo studia gli autori del ’600, Sira e Lorenzo hanno un laboratorio d’arte, Gianfranco Tagliapietra pensa ai giovani  

Paolo Cammozzo non sa spiegare con esattezza perché a 15 anni, con 14 mila lire, si comprò una fisarmonica. Doveva scegliere tra lo strumento e una macchina da scrivere. D’istinto scelse la fisarmonica. Alla fine, la musica ha segnato la sua vita. È diventato insegnante, ha fatto il corista, dirige il coro Antonio Lotti ed è un instancabile studioso e ricercatore di musica e compositori veneziani del ’600 e ’700. Tornando all’episodio della fisarmonica, ora dice che doveva capire che quello era il suo destino ed evitare così di perdere tempo a lavorare per diversi anni in una banca.

Comunque, inizia la sua carriera artistica come corista nella Cappella della Basilica di San Marco, ha studiato canto con il maestro Antonio Ticcò, pianoforte e composizione con i maestri Carmelo Pavan, Alfredo Bravi e Aldo Casati. Si diploma in musica corale e direzione di coro al Conservatorio “Benedetto Marcello” di Venezia. Si aprono per lui le porte dell’insegnamento nelle scuole medie, in centro storico ma pure in terraferma. E per trent’anni quella dell’insegnamento è la sua principale attività.

La Basilica

La frequentazione della Basilica di San Marco come corista gli consente di accedere anche al ricco archivio fatto di testi e faldoni sistemati alla meno peggio. Inizia un viaggio di scoperta della musica e degli autori veneziani del ’600 e ’700, che non è ancora finito e che si concretizza con l’attività del coro Antonio Lotti, con sede alla Madonna dell’Orto. Un coro che ha visto negli anni transitare ben 400 persone e prende il nome da un compositore studiato proprio da Cammozzo. Nel momento di massimo splendore, il complesso corale contava 45 componenti, ora si arriva a poco più di 20. —

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