L’Amelia a uno chef trevigiano trattativa con i Boscarato

Rematelli, ex manager dell’Aprilia, è intenzionato a rilevare il locale di via Miranese L’idea: trasformarlo in un luogo per raccontare anche la storia di Mestre
PELLICANI MESTRE: RISTORANTE ALL'AMELIA..06/05/09 LIGHT IMAGE
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Si apre uno spiraglio per la Trattoria All’Amelia. E a tenere in mano le redini della trattativa è Marco, il figlio minore del compianto Dino Boscarato. Dopo l’esperienza naufragata di un gruppo di imprenditori mestrini e la breve parentesi di Quadrelli e Peo, un professionista del settore, Romeo Rematelli, si è fatto avanti per rilevare il ristorante.

Ex manager dell’Aprilia, arriva da Treviso, dove gestisce il Reis e la Corte di San Francesco. Marco Boscarato non nasconde la trattativa, prossima alla chiusura. «È chiaro che finché non è conclusa non posso entrare in dettagli che di fatto non sono ancora definiti. Confermo che c’è una trattativa in corso e, anche se sono ancora da definire alcuni particolari importanti, sembra siano state poste buone basi. Per quel che riguarda noi, almeno, perché sono vari i soggetti coinvolti, e la nostra parte riguarda principalmente la componente storica del marchio, che fa capo a mia mamma. Assieme a questo, come già avevo ricordato, portiamo anche una mole di materiali, che abbiamo conservato gelosamente e che ricordano questa bella storia di Mestre (fotografie, firme di personaggi illustri, libri, e molto altro) e che saremmo felici di mettere a disposizione non appena la nuova gestione sarà a regime, trovando assieme le migliori forme per valorizzarla sentendo anche l’amministrazione cittadina per questo se vorrà intervenire». Boscarato sottolinea : «È molto importante per la nostra famiglia che l’Amelia, in cui batte ancora un pezzettino del nostro cuore e che tante belle memorie ha lasciato in molti possa presto ripartire: con “un piede nel passato”, ma certamente anche con lo sguardo rivolto al futuro, a un modo di fare ristorazione che è cambiato in modo radicale in questi ultimi decenni. Per fortuna, però, stiamo trattando con persone che vivono da anni il settore e sanno come si muove questo mondo in continua evoluzione». La conferma arriva dallo stesso Rematelli che, però, rimane più abbottonato. «Io vengo dal mondo manageriale e solo dopo sono diventato chef ma ho preso a cuore questo grande progetto. Però, non avendo ancora chiuso la trattativa con chi detiene i muri degli immobili (di proprietà di una finanziaria romana) e finché non ho in mano il documento firmato preferisco non sbilanciarmi sui progetti che ho in mente per rilanciare con una newCo una nuova Amelia con i suoi ricordi del passato ma proiettata nel 2020. Per me, mestrino di nascita, è il progetto finale di una lunga carriera portando con me l’esperienza della Marca Trevigiana e spero che un mio ritorno in città venga visto bene per rilanciare lo charme dell’Amelia preservando il Premio e la Tavola e lanciando nuove idee. Non posso dire altro perché so che anche un altro gruppo che si è fatto avanti dopo di me». —



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