L’Agape, vent’anni con i disabili

Un’associazione che da anni lavora a Villaggio Laguna con i disabili. L’Agape, che in greco significa amore gratuito, è stata fondata da Antonella Bagagiolo, tuttora presidente. Si occupa di assistenza e inserimento sociale delle persone disabili e in difficoltà, sensibilizzando l’opinione pubblica sui problemi inerenti l’handicap. «In tutti questi anni», spiega Antonella, «abbiamo sempre avuto come obiettivo quello di creare una vita comune tra persone che hanno vissuto in ospedali, istituti o nella più profonda solitudine e le persone cosiddette normali».
Circa 250 soci (tra educatori professionali, infermieri, operatori socio sanitari, psicologi e fisioterapisti) e circa 30 volontari, più due o tre giovani che ogni anno svolgono il servizio civile. Un gran lavoro e più di 100 persone da seguire tra ragazzi ed adulti.
L’associazione opera attraverso gruppi famiglia, centri diurni, gruppi d’ascolto e organizza vacanze estive, incontri comunitari in Italia e all’estero, incontri culturali e spirtuali. Nel 1981 è nata la prima casa-famiglia e nel 1995 la seconda, per accogliere persone disabili che vivevano in istituto, in ospedale o in famiglie disagiate. Il lavoro dell’associazione è stato premiato anche dal Comune di Venezia, dalla Curia e dalle Asl che iniziarono ad appoggiare l'Agape.
Ai ragazzi è dedicato il Centro socio riabilitativo che offre un laboratorio artigianale. C’è poi un laboratorio teatrale, un’attività che favorisce la socializzazione e rappresenta una importante esperienza personale e di crescita. Inoltre corsi di yoga e di musicoterapia per disabili. Tutto all’interno delle strutture.
Oggi l'associazione è bene inserita nel contesto sociale-istituzionale, mantenendo una buona interazione con il territorio che facilita l'inserimento dei disabili in qualità di cittadini a tutti gli effetti, senza discriminazioni.
«Una persona che vuol prestare volontariato e svolgere servizio civile presso l’Agape innanzitutto deve frequentare il corso di formazione, che ha lo scopo di preparare il volontario su come porsi di fronte alla disabilità, cercando di fare delle proprie potenzialità un mezzo per comunicare e conoscersi meglio», spiega Antonella Bagagiolo.
Un episodio viene ricordato più di altri dall’associazione. Un gesto quasi inaspettato ma che è motivo di vanto per l’Agape. «Era l’Anno dei disabili 1981», ricorda Bagagiolo, « e avemmo un incontro molto importante con papa Giovanni Paolo II. Io, insieme ad altri cinque amici disabili e un obiettore, non solo fummo ricevuti dal Papa, ma, con nostro grande stupore, ospitati per ben tre giorni nella sua residenza estiva a Castel Gandolfo celebrando solo per noi nella sua chiesetta una messa, durante la quale ha benedetto l’associazione Agape e la Casa Famiglia che stava per essere inaugurata».
Molti i premi e i riconoscimenti che in questi anni l’Agape ha ricevuto. «Ma ciò che ci accomuna tutti è la motivazione interiore che spinge a responsabilizzarsi nella condivisione e nella solidarietà con le persone in difficoltà», conclude Antonella Bagagiolo, «l'entusiasmo e l'impegno continueranno a guidare l'Agape verso obiettivi sempre nuovi».
Gian Nicola Pittalis
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