L’acquisto di Bond e Btp piace a imprese e cittadini

di Michele Bugliari
I cittadini promuovono l’iniziativa «Acquistiamo Btp e Bot, per salvare il Paese dalla grave crisi finanziaria ». Ieri, intervistando i passanti in piazza Ferretto, abbiamo scoperto che nonostante qualche perplessità è piaciuta l’idea, lanciata nei giorni scorsi dall’imprenditore milanese Giuliano Melani. Idea ripresa, l’altro ieri, dal leghista «eretico» Giuseppe Covre.
«Il piano di salvataggio popolare dell’Italia» che sprofonda in un debito da 1.900 miliardi di euro però pare fosse stato già stato proposto, un mese fa, dal presidente della Regione Luca Zaia. Ora, invece, è Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia Artigiani di Mestre, a rivendicare la paternità dell’idea per salvare il Paese. «Ne ho parlato per primo – afferma Bortolussi – quindici giorni fa, durante la trasmissione di Oscar Giannino a Radio 24. Delle mie parole ci sono le registrazioni, di quanto avrebbe detto Zaia, non credo». «Dobbiamo riappropriarci del debito – continua il segretario della Cgia – acquistando i Btp. Il Giappone ha un debito molto più alto del nostro ma essendo nelle mani dei suoi cittadini che comprano i titoli di Stato, i mercati non creano problemi. Da noi le paturnie della Borsa, in parte sono create dai tedeschi e dai francesi che hanno in mano il 55% del nostro debito ma per il resto sono realmente causate dalle di dinamiche della Borsa da cui potremmo metterci al sicuro, imitando i giapponesi». La sollecitazione a comprare i Btp ha trovato diverse adesioni eccellenti, tra cui quelle del presidente provinciale di Confindustria Luigi Brugnaro e Luigi Schiavo presidente regionale di Ance e Massimo Calearo, ex deputato del Pd, da un anno consigliere del premier Berlusconi. Brugnaro in particolare sostiene: «Quella di Covre è un’iniziativa meritevole, dal forte senso civico. Senza un coordinamento però rischia di non raggiungere l’obiettivo». Ma vediamo cosa pensa la gente. «Non è una cattiva idea– dice Francesco Lo Faro – perché potrebbe permettere ai cittadini di fare qualcosa di concreto per salvare il Paese». D’accordo anche Raul Zocco che dice: «Se avessi la possibilità, comprerei subito dei titoli. Sarebbe necessario però l’intera popolazione si mobilitasse, per salvare il Paese». «Se ognuno dei 60 milioni di italiani acquistasse anche una quota minima di Btp – afferma Alfonso Saetta, già consigliere comunale per l’Udeur, oggi militante di Alleanza di Centro – si compierebbe un passo enorme in vista del risanamento dell’economia pubblica». «Oltre tutto – evidenzia Morise Pumati – l’investimento in titoli di Stato è l’investimento più sicuro che ci sia». Michele Tornatore e Mario Zane, invece, dicono: «Il rischio è che un domani i Bot possano trasformarsi in carta straccia, come è accaduto in Argentina». Ma Bortolussi afferma: «I cittadini non devono avere paura di credere nel proprio Paese e di essere protagonisti in questa dimostrazione di vero patriottismo. Inoltre, prima di fare paragoni azzardati, bisogna chiarire che la sola provincia di Treviso esporta più dell’intera Argentina, per cui di cosa stiamo parlando?».
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