L'acqua della laguna è più balneabile di quella del mare

Clamorosa scoperta dell'Ufficio tecnico per l'antinquinamento del Magistrato alle Acque: la migliore circolazione e il mancato sversamento di sostanze chimiche hanno migliorato la qualità delle acque
Una veduta aerea della laguna nord
Una veduta aerea della laguna nord
VNEEZIA. Le acque interne della laguna sono in alcune zone più balneabili di quelle del mare. Con le sostanze inquinanti in netta diminuzione rispetto a dieci anni fa. E i batteri fecali (Escherichia coli) in quantità non preoccupante. Una scoperta clamorosa quella fatta dall'Ufficio tecnico per l'antinquinamento del Magistrato alle Acque (Sama). Che ha monitorato i rii interni del centro storico e le aree limitrofe. Ne è nato un corposo «Rapporto sullo stato ambientale delle acque lagunari». Presenti ma in netto calo inquinanti come i Pcb, le diossine, i furani, lo zinco e i metalli pesanti. «Merito» della migliorata circolazione delle acque e dei marginamenti delle aree industriali, portati a termine in questi anni dal Magistrato alle Acque.


La crisi della chimica e il mancato sversamento in laguna di sostanze tossiche ha migliorato l'equilibrio complessivo. Ma anche i rii interni stanno meglio rispetto agli anni Novanta. Si tratta, secondo i tecnici del Magistrato alle Acque, anche degli effetti di 7 mila fosse biologiche, piccoli impianti di depurazione diffusi nel territorio che qualche risultato lo stanno producendo dopo anni di scarico selvaggio. I tecnici guidati da Giorgio Ferrari hanno esaminato i parametri di 38 rii del centro storico, con quattro postazioni in Canal Grande, e 10 in laguna, da Fusina al Canale delle Navi al canale Vittorio Emanuele. Esaminati decine di microinquinanti e alla fine la conclusione: l'acqua è più pulita.


La media delle sostanze inquinanti è notevolmente più bassa di quella di dieci anni fa. Rimane qualche area critica nei rii con scarso movimento di marea, come Bacino Orseolo, rio di Ognissanti. O in vicinanza di grandi alberghi e ristoranti. Ma in generale la qualità è buona. Nelle aree entro 500 metri dalla città dove la profondità è maggiore e il ricambio più alto (come le Fondamente Nuove e la Giudecca) la balneabilità è maggiore rispetto a numerose spiagge dell'Adriatico, soprattutto quelle in prossimità delle foci dei fiumi. Diverso il discorso per i sedimenti. L'inquinamento, soprattutto quello prodotto dai motori a scoppio e dalle miscele dei motori a due tempi, si accumula sui fondali, scrivono i tecnici nelle loro considerazioni finali.


Si dovrebbe procedere a una nuova campagna di scavo dei rii per rimuovere i sedimenti inquinati che potrebbero vanificare i miglioramenti ottenuti sulla qualità delle acque. Ma i soldi per far ripartire lo scavo dei rii non ci sono. Il governo li ha destinati negli ultimi anni soltanto al Mose e alle dighe in costruzione alle tre bocche di porto da parte del Consorzio Venezia Nuova-Magistrato alle Acque. Tra gli effetti negativi portati dai lavori (scavo dei canali, aumento della velocità delle correnti, aumento dell'erosione e mutamenti morfologici) ce n'è uno indubbiamente positivo: la grande quantità d'acqua che entra in laguna contribuisce a mantenerla pulita.

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