La trattoria Vittoria riapre e punta sul vecchio personale

Campalto. Elisa Agostini e lo chef Federico Moro riassumono cuoca e cameriere licenziati un anno fa con un semplice sms
Di Mitia Chiarin
Foto Agenzia Candussi/ Chiarin/ Campalto, via Gobbi/ Trattoria da Vittoria
Foto Agenzia Candussi/ Chiarin/ Campalto, via Gobbi/ Trattoria da Vittoria

CAMPALTO. Una storia positiva, una volta tanto, in una città dove tanti ristoranti, al pari dei negozi, chiudono i battenti.

Un locale chiuso in fretta e furia un anno fa, un proprietario sparito nel nulla e tante voci sono stati la conclusione peggiore della esperienza della trattoria “Vittoria” di Campalto in via Gobbi che negli anni era diventata una “istituzione” gastronomica mestrina per i carrelli di bolliti e arrosti.

Ora lo stesso locale, dopo un anno di chiusura, riapre con un nuovo proprietario, specialista nei bolliti, e riapre la porta della cucina e della sala con 40 posti al personale che un anno fa, era rimasto senza lavoro di colpo, dalla sera alla mattina.

Simone, il cameriere e la signora Mary, aiutante cuoca, da un anno erano alla ricerca di una nuova occupazione e non hanno passato, di certo, momenti facili. «Erano ancora in disoccupazione e quando lo abbiamo saputo, abbiamo pensato che chiamarli a lavorare con noi era la cosa giusta da fare. Conoscono benissimo il locale e il lavoro. E per loro non era facile trovare un’altra occupazione dopo essere stati licenziati con un sms un anno fa».

Lo racconta, con una punta di timidezza, Federico Moro, chef della Riviera del Brenta, che con la moglie, Elisa Agostini, ha deciso di mettersi in proprio, acquisendo la trattoria, notissima ma tristemente abbandonata di Campalto, e mantenendo il nome con il chiaro obiettivo di rilanciarla.

«Siamo aperti dal 18 aprile scorso. Il 2 aprile è stato il primo anniversario della chiusura del locale con la vecchia gestione. Noi abbiamo deciso dopo una vita di lavoro nelle cucine di provare ad essere i protagonisti di un ristorante nostro. Purtroppo abbiamo difficoltà. Ci aiuta il passaparola ma per TripAdvisor “Vittoria” è ancora chiuso. E invece noi siamo aperti e pronti ad ospitare clienti», spiega lo chef veneziano che in ventiquattro anni, almeno, di lavoro ha operato prima a Francoforte, poi a Venezia alla Compagnia della Vela, al Green garden e all’AutoEspresso di Marghera e poi in “istituzioni” venete quali le “Beccherie” di Treviso e “Da Giovanni” in zona Stanga, a Padova. «Abbiamo rinfrescato il locale e ricavato il bagno per disabili, che mancava, facendo a meno di alcuni tavoli. Proporremo i pezzi forti dei carrelli di bolliti ed arrosti ma d’estate punteremo anche su piatti di pesce e sulla cucina vegana». Le porte sono, quindi, di nuovo aperte.

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