La tragedia di Mirano: «Monica è morta tra le mie braccia e non ho potuto far nulla»

Il racconto di Moreno Patron, compagno della 56enne di Ballò che si trovava in sella alla Honda del nipote 

MIRANO. «Stavo dietro a Monica, che era in moto con suo nipote. Ho visto tutto e ho subito capito la gravità dell’incidente. Non ho potuto fare nulla». Moreno Patron è il compagno della vittima residente a Ballò di Mirano. Domenica, poco prima delle 20 in via Sant’Ambrogio a Trebaseleghe, nel Padovano, viaggiava dietro alla 56enne, passeggera di una Honda Crf 1000 condotta dal nipote R.S., 34enne di Mira.

Patron era in sella a un’altra due ruote e in attimo, quella che doveva essere la fine di una giornata di festa e spensierata, si è trasformata in tragedia. «La Honda è stata urtata dalla Renault Clio» racconta «con Monica e il nipote sbalzati sull’asfalto (la moto è finita nel fossato ndr). Lì ho capito che era successo qualcosa di molto serio. Sono stati chiamati i soccorsi ma per lei non c’erano più speranze».



Patron si è visto morire la sua compagna tra le braccia, mentre i soccorritori trasferivano all’ospedale di Padova il giovane centauro: dopo l’intervento, ne avrà per un mese. L’altro ieri era stata la classica gita di primavera, visto il sole e la temperatura gradevole. Invece, a pochi chilometri da casa, è successo quello che non ti aspetti, quello che non vorresti mai capitasse.

«Eravamo andati a fare un giro a Pedavena» racconta «e stavamo rientrando. Monica era una donna molto buona e disponibile, sempre pronta ad aiutarti in ogni occasione, a darti una parola di conforto». Moreno e Monica lavoravano alla Amc, specializzata nella vendita diretta di pentole e padelle. Non avevano figli e il loro amore era intenso, saldo. Patron non ha dubbi su quanto successo due sere fa, all’altezza del ponte sul Dese. «R.S. è stato toccato dalla macchina» rivela «e da lì è nato tutto». E in quella macchina c’era un ragazzo del posto poco più che maggiorenne e neopatentato, G.L., che si sarebbe reso protagonista di un sorpasso azzardato ai danni di un’altra vettura, stringendo contro il guardrail R.S. e la povera Monica.

Per la donna, il decesso è stato istantaneo, per il nipote c’è stato l’immediato trasferimento a Padova in elisoccorso. G.L. ha riportato sono una leggera contusione guaribile in un paio di giorni dopo essere stato dimesso quasi subito dall’ospedale di Camposampiero. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Cittadella e una mano nel ricostruire quanto accaduto, potrebbe arrivare dalle telecamere di una macchina di un signore: l’impatto tra la Honda e la Renault Clio è avvenuto sul parafango posteriore sinistro di quest’ultima.

Le indagini sono in corso ma gli inquirenti si stanno muovendo in direzione ben definita. Si tratta della seconda morte di un miranese in sella a una moto in appena una settimana. Sette giorni prima, infatti, sulla rotonda davanti alla Nave de Vero sulla Romea a Mestre, perdeva il controllo della sua Aprilia 1000 un 50enne, Michele Scappin. In quel caso, il decesso è avvenuto dopo poche ore di agonia. Monica, invece, non si è neppure resa conto di quanto successo. —


 

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