La tradizione di “Ciara Stea” con i piccoli cantori di Isiata

SAN DONÀ. C’era un tempo molto lontano in cui le comunità si riunivano intorno a una stella, che simboleggiava la luce della Natività, e trascorrevano l’Avvento intonando canti popolari. Questa...
SAN DONÀ. C’era un tempo molto lontano in cui le comunità si riunivano intorno a una stella, che simboleggiava la luce della Natività, e trascorrevano l’Avvento intonando canti popolari. Questa tradizione nelle campagne venete ha poi preso il nome di “Ciara Stea” e sembra essere legata ai festeggiamenti pagani del solstizio d’inverno.


Ora nella frazione di Isiata ci sono 15 piccoli cantori che per il secondo anno consecutivo illumineranno le vie e le case con la loro “Ciara Stea”. Ogni domenica da alcuni mesi, infatti, un gruppo di bimbi si esercita nel canto e prepara artigianalmente semplici doni. A guidarli, armata di chitarra e tanto entusiasmo, Gloria Cibin, che a sua volta da bambina con una lanterna in mano aveva attraversato insieme ai suoi coetanei le vie del paese. Domattina i moderni sostenitori della “Ciara Stea” partiranno alle 9 con tanto di berretti rossi e stella appesa al collo per recarsi nelle case delle persone anziane, che non possono più uscire: i 15 cantori di età compresa fra i tre e gli undici anni porteranno loro la magia del Natale, cantando antiche melodie e donando gli oggetti creati con le loro piccole mani.


Alessia Pavan


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