«La Torre di Londra era insicura e l’Italia fa scappare i giovani»

SAN STINO. «A me non piace la polemica da bar, non mi piace fare chiasso. Certi concetti, tuttavia, è giusto esprimerli». È sempre pacato, garbato, ma allo stesso tempo risoluto, Giannino Gottardi, il padre di Marco, morto assieme alla fidanzata Gloria Trevisan nel drammatico incendio delle Grenfell Tower di Londra. Sono passati due mesi esatti. In questa occasione papà e mamma di Marco, oltre a Giannino e a Daniela, hanno voluto scrivere una lettera, in cui rielaborano alcuni concetti già espressi in precedenza.

Ma stavolta, leggermente, alzano i toni, per denunciare uno Stato, quello italiano, che fa molto per formare i suoi cittadini, ma non per inserirli nel mondo del lavoro; e poi denunciano la mancanza di sicurezza delle torri, soprattutto per chi “ha fame di soldi”. «Sono trascorsi due mesi dalla disgrazia e ancora non sappiamo il numero definitivo delle vittime», ricordano Giannino e Daniela, «Marco e Gloria erano partiti per Londra con grande entusiasmo per costruirsi un futuro, difficilmente realizzabile nel nostro Paese; che li aveva aiutati a formarsi, ma che non era stato in grado di sfruttare le loro potenzialità».
Poco dopo arriva il secondo affondo, rivolto a chi, per profitto, non tiene in considerazione la vita umana. È un’accusa alla civiltà occidentale. «Marco e Gloria sono morti per l’avidità dell’essere umano, intento a speculare e guadagnare, mettendo a rischio la vita di tante persone. Questo non dovrebbe più accadere nel terzo millennio, in particolare nel mondo più progredito». Nella missiva c’è anche un particolare inedito. Marco e Gloria infatti hanno seguito scrupolosamente, rivelano i genitori di Marco, le indicazioni sul comportamento da mettere in atto nel caso di incendio e aver atteso invano i soccorsi. Una beffa. I soccorsi non sono mai arrivati e si sono rivelati inadeguati.
La missiva si conclude con un appello, che sembra quasi una supplica doverosa. «Vorremmo che tutti», concludono, «facessero una riflessione seria, in particolare quanti hanno responsabilità in materia di normative e sicurezza nella costruzione e restauro di edifici. Facciamo in modo che questo grande sacrificio non cada nel vuoto, ma contribuisca a evitare altre analoghe tragedie. Cogliamo l’occasione per ringraziare tutti coloro che ci sono vicini, e sono tantissimi».
In questi giorni di Ferragosto Giannino e Daniela Gottardi si incontreranno con i genitori di Gloria. Assieme andranno a Caorle, dove di lì a pochi giorni da quel drammatico 14 giugno Marco e Gloria avrebbero dovuto trascorrere una spensierata vacanza al mare, che però non c’è mai stata in un momento di pausa dal lavoro. Anche questo è un modo per ricordarli.
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