La sorpresa a Isola Verde «Mai sentito, non è conosciuto»

Il professionista è iscritto all’Albo ma sembra poco radicato 
Daniele Zennaro

IL QUARTIERE

Via Atlantico, Isola Verde, laterale di via delle Nazioni Unite, il vialone centrale che taglia la località turistica che si trova tra le foci del Brenta e dell’Adige, da nord a sud. È qui che avrebbe la residenza il commercialista Matteo Banin, 41 anni, originario di Rovigo e che esercita la sua professione in quel di Porto Viro. Isola Verde d’inverno è spettrale, quasi deserta, pochi abitanti tra i condomini che d’estate invece ospitano migliaia di turisti. In uno dei grandi palazzoni, con una miriade di campanelli contraddistinti solo da numeri di interni, si possono leggere solamente quattro nominativi e tra questi non c'è quello del commercialista Matteo Banin, che risulta comunque regolarmente iscritto all’albo professionale. In giro non c’è un cane e quelle poche persone che si incontrano per strada del commercialista non hanno mai sentito parlare, non lo conosco. Così come pure non lo conoscono i commercialisti di Chioggia, che anzi sono piuttosto seccati che molti loro colleghi siano finiti in questo giro sui bonus stabiliti dal Governo per rilanciare l’economia che, in qualche maniera, hanno gettato fango sulla categoria. «Non lo conosciamo, non ne abbiamo mai sentito parlare», ripetono all’unisono ad ogni telefonata, «evidentemente lavora a Porto Viro, ma qui da noi è praticamente sconosciuto».

Ma anche chi ha qualche conoscenza nella zona di Porto Viro di Banin non sa nulla ed è evidente che anche la residenza di Isola Verde sembra quasi un indirizzo fittizio, confuso tra i residence estivi. Qualcuno ha pure messo in dubbio che fosse un vero commercialista, salvo poi constatare che Banin esiste ed è iscritto all’albo professionale. Insomma una sorta di fantasma, che a Chioggia, o meglio a Isola Verde, probabilmente aveva solamente la residenza. —



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