La ruota panoramica inizia a girare nella notte di Jesolo

JESOLO. «È stato molto più difficile di quanto mi aspettavo, ma adesso l’avventura è iniziata». Luciano Pareschi con il sindaco Valerio Zoggia, l’assessore al turismo Daniela Donadello e la giunta ha tagliato il nastro della ruota panoramica di Jesolo, la più grande struttura mobile al mondo. Non poteva mancare una nota polemica con Pareschi sugli imprenditori che troppo spesso “sono solo prenditori”.
Un evento a invito che ha richiamato sempre più curiosi mano mano che la festa andava avanti, attirata dal clima circense, dalla musica e dall’arrivo delle “vanilline”, le splendide ragazze del club gestito sempre da Pareschi. Ma il culmine c’è stato quando la ruota ha incominciato a girare tutta illuminata, stagliandosi nella notte tersa di Jesolo.
Finalmente dunque la ruota gira, fino a ottobre e, secondo i piani, per tutte le estati fino al 2018. Unici soci sono ora Pareschi e il libanese Freji, che dovranno recuperare il tempo perduto in questa estate che sarà comunque all’insegna della ruota.
L’inaugurazione è stata in grande stile per la ruota panoramica. Il primo giro è stato per il sindaco, Valerio Zoggia, e la giunta con Luciano Pareschi, patron dell’operazione. L’imponente struttura si erge dietro a piazza Brescia, quasi infilata tra il pala Arrex e l’Apt con la sua mole di 60 metri di altezza. Sembrava impossibile che riuscisse a starci, così grande e imperiosa. C’è anche una cabina “vip” con tanto di champagne tra le 42 cabine chiuse e con aria condizionata disponibile per eventi particolari, anche matrimoni.
Ora la ruota si unisce alle torri di Jesolo e svetta in cielo per vedere la vastità del mare, la laguna, Venezia. Il sindaco Valerio Zoggia e l’assessore Daniela Donadello hanno festeggiato l’evento assieme a Pareschi. Anche loro ci hanno sempre creduto, a partire da quando sono emersi i primi ostacoli. Una lunga storia iniziata con l’annuncio a Pasqua, seguito dai disordini in Egitto dopo la partenza da Dubai, gli scioperi, quindi lo sdoganamento a Venezia e i disguidi con il socio di Rimini.
Giovanni Cagnassi
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia