La quarantena vista dall’isola che l’ha inventata, è pronto a ripartire il Lazzaretto Nuovo

Venezia, i volontari di Archeoclub preparano magazine e visite virtuali: «Ci rivedremo in un posto bellissimo». Il progetto dell’Ecomuseo bloccato prima dalla burocrazia e poi dal Covid

VENEZIA. Un anno di quarantena. Visto dall’isola che inventò la quarantena, cinque secoli fa. Un messaggio positivo e di rinascita quello che arriva dal Lazzaretto Nuovo, ex isola abbandonata recuperata dai volontari di Archeoclub, chiusa da un anno proprio quando doveva diventare una delle punte del nuovo Ecomuseo della laguna.

Un nuovo sito e un magazine per far viaggiare gli amanti del bello anche in periodo di zona rossa. Per comunicare le meraviglie della laguna al mondo.

«La nostra parola d’ordine è “Ci rivedremo presto in posto bellissimo”», dice Giorgia Fazzini, presidente dell’associazione che da trent’anni si cura dell’isola e del suo grande Tezon edificio dove venivano custoditi i sospetti di peste e i malati. Denso di testimonianze, graffiti, reperti che risalgono al Cinquecento. Insieme al Lazzaretto Vecchio, a due passi dal Lido, quest’isola incarna il progetto all’avanguardia inventato dalla Repubblica Serenissima.

Il controllo e l’isolamento dei sospetti malati per prevenire il contagio.

Una realtà che l’opera di Archeoclub e la tenacia del suo fondatore, Girolamo Fazzini, hanno trasformato in un piccolo paradiso. Il sentieri delle barene, unico percorso in laguna dove a piedi, girando intorno all’isola, si possono vedere da vicino velme e barene con la loro flora e fauna tipiche. La Biblioteca, rimessa in ordine da giovani volontari e studiosi.

Le testimonianze del campo e dei vicini edifici. Studenti di Ca’ Foscari e di altre università europee vengono a scoprire la storia antica di Venezia. Finanziamenti pochi. Ricavati da piccole attività come le visite guidate – a numero chiuso – i seminari e gli workshop. «Speriamo che le condizioni sanitarie ci consentano di riaprire», dicono i volontari. Intanto lavorano al progetto del Magazine. Che racconta la storia antica dell’isola, primo Lazzaretto del mondo. I ritrovamenti e le bellezze naturali.

La laguna verso Burano e Torcello che si può ammirare dalle antiche mura di guardia offre scorci unici di bellezza. Meraviglia da gustare anche per chi li ha visti molte volte. E l’obiettivo finale, dice Fazzini, è far partire il museo della laguna.

Un progetto che sembrava già inaugurato, qualche anno fa. Dopo i lavori di marginamento e i restauri degli edifici dell’isola del Lazzaretto Vecchio. L’allora soprintendente archeologico Luigi Fozzati aveva incoraggiato il progetto,

Erano arrivati i finanziamenti, 5 milioni di euro messi a disposizone del ministro Franceschini. L’unico che ha mantenuto la sua carica anche con l’attuale governo Draghi. Poi era arrivata la collaborazione con la Biennale. Nei capannoni ottocenteschi dell’isola la realtà virtuale del cinema moderno. Nella parte antica, gli edifici della peste e quelli del podestà, il museo e il centro di accoglienza dei visitatori.

Al Lazzaretto Nuovo rimane la ricerca sui graffiti, i reperti, la storia dell’altro luogo di contenzione per marinai e merci che arrivavano dall’Oriente e dovevano essere isolati in quarantena. Ma poi la burocrazia e adesso la pandemia hanno di nuovo bloccato tutto. Adesso i Lazzaretti vogliono ripartire. —



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