La mamma non riesce a vedere il suo Tommy

ANNONE VENETO. È un lutto devastante quello che ha colpito Annone Veneto, il paese dove abitava con la mamma e la sorella Tommaso Candiotto, ragazzino vivace, pieno di interessi morto forse in seguito a una tragica imprudenza domenica sull’A13 alle Terme.
Lo piangono tutti, ma in particolare le famiglie del padre Fabio Candiotto e della madre, Annalisa Antonini. Lei era già stata colpita da una tragedia stradale, quella del fratello Ivan Valentino che morì a 17 anni in uno scontro tra uno scooter e una moto nel luglio 2008 nel trevigiano. Anche nella vicina Pravisdomini non si parla d’altro. Qui vive Fabio Candiotto, il papà, dopo la separazione dalla moglie Annalisa. Entrambi si sono rifatti una vita con altri partner, anche loro choccati per la disgrazia in A13, dove l’auto di Candiotto è andata a schiantarsi dopo aver tamponato un’altra auto e il piccolo Tommaso, senza cinture, è stato sbalzato fuori. Fabio Candiotto non ha riportato gravi conseguenze fisiche dall’incidente. Illesa la sua nuova compagna, una 31enne della vicina Pramaggiore, che era in auto con lui e il piccolo Tommy.
Nonni chiusi nel dolore. La famiglia Candiotto è disperata. I genitori di Fabio e nonni paterni del piccolo si sono chiusi nel loro dolore nella villetta di via Aldo Moro, poco distante dal centro di Annone. In casa ci sono Giancarlo Candiotto, camionista per una ditta di autotrasporti di Motta di Livenza. Poi c’è la mamma, Bruna Bellomo. Sono nonni giovani, sui 60 anni. Accanto c’è l’abitazione della figlia Valentina, sorella di Fabio e zia del piccolo. Tra lei e Tommy c’era un feeling particolare.

Quella casa vuota. Attraversando il centro si percorre la Postumia per un breve tratto e si arriva in una palazzina gialla, non di recente costruzione, in via Cao de Sora. Al civico 8, che corrisponde al condominio Trento, vivono Annalisa Antonini, la figlia Daiana e viveva anche il piccolo Tommy. Era l’abitazione di Fabio, quando stava ancora con l’ex moglie. Ieri non c’era nessuno. La madre era a Padova. I nonni materni risiedono a Oderzo.
Avvertita al lavoro. Annalisa Antonini lavora alla Wiener House del centro commerciale Adriatico a Portogruaro. Alle 20 di domenica è stata raggiunta dai carabinieri. Ieri, a Padova, per il dolore straziante non ha potuto vedere il corpo del figlioletto. Nel suo profilo Facebook ha avuto però la forza di realizzare un collage con le più belle foto di Tommaso. Quelle resteranno con lei per sempre.
Il ricordo dei vicini. Attoniti anche i vicini di casa del piccolo Tommy, che era un po’ la mascotte del condominio Trento. Qui c’è un ampio giardino e in questi dieci anni il bambino lo ha riempito con la sua voglia di vivere. «Non si può descrivere quello che proviamo», ha raccontato un’inquilina del primo piano.

Chi era Tommy. È stata la cuginetta a tracciare un piccolo quadro delle passioni di Tommaso Candiotto. Quelle per il cane, che ora si ritrova senza il suo padroncino, quella per lo sport. Infatti, Tommaso Candiotto prima ha giocato a pallacanestro, poi ha scelto il calcio. Gli piaceva stare all’aria aperta, con gli amici. Loro sono stati avvertiti dai genitori. Difficile trovare le parole giuste per raccontare una tragedia simile.
Lutto a scuola. Tommy frequentava la quinta elementare in via Marconi ad Annone, dove nessuno ha voglia di parlare. «Abbiamo accolto la notizia nel modo che si può immaginare, siamo costernati», ha riferito un bidello. Il preside Elci Vida ripercorre a distanza di un mese mezzo il dolore già provato per la piccola di sei anni di Blessaglia deceduta nell’incidente di Ponte Madrisio il 6 novembre. Vida, infatti, è il dirigente dell’Istituto comprensivo dell’Alto Portogruarese che comprende tutti gli istituti di Annone, Pramaggiore e Cinto. «L’intenzione è quella di far compiere ai compagni di classe un percorso di riflessione attraverso il nostro psicologo. Proporrò questa iniziativa alle maestre, poi decideranno loro cosa è meglio fare».
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