La maestra non sa l'italiano. Carabinieri in classe

VETERNIGO. Carabinieri a scuola per la vicenda della maestra contestata dai genitori perché giudicata inadeguata all’insegnamento. Ieri i bambini sono rientrati in classe, ma solo perché costretti dalla ventilata ipotesi di una denuncia per inosservanza dell’obbligo di istruzione elementare dei minori coinvolti.
A mettere in guardia le famiglie dal prolungare troppo la protesta con lo sciopero delle lezioni era stata la stessa dirigente scolastica Bertilla Mason, precisando che la sua non era una minaccia bensì un avvertimento in ordine alla commissione di un reato espressamente previsto dall’articolo 731 del codice penale. Alla fine i genitori hanno deciso di sospendere la protesta e ieri i 38 alunni delle due classi prime sono rientrati in classe, dopo due giorni di vacanze forzate. I genitori però giurano: «Non finisce qui».
Alcuni genitori si sono già rivolti a un avvocato per cercare di tutelare i loro interessi e quelli dei bambini. La maestra in questione, secondo i genitori, è del tutto inadeguata all’insegnamento. «Non sa scrivere», tornano a ripete mamme e papà, spiegando come la loro non sia una protesta legata all’apprezzamento del metodo di insegnamento, ma al riscontro palese di lacune gravi.
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