La grande sfida di Patrizia alimentari nel “deserto”

A Vetrego apre l’unico negozio del paese: «Tutti mi dicevano che era una pazzia ma io credo nella mia comunità». E ora c’è la coda per i prodotti a chilometri zero
Di Filippo De Gaspari

VETREGO. Aprireste un chiosco di bibite fresche in mezzo al deserto? Qualcuno deve aver pensato la stessa cosa di Patrizia Billeci, che tra lo spavaldo e l’audace, ha deciso di aprire un alimentari a Vetrego. Ora la sua intuizione potrebbe diventare la storia della rinascita del paese.

A Vetrego infatti non era rimasto nulla o quasi: nemmeno un panificio, un bar o un’edicola. Stritolato da strade e cantieri come nei tentacoli di un mostro, il paese si era inviluppato in una sorta di enclave, tagliato fuori anche dai collegamenti con Mirano capoluogo. Era sopravissuta solo la storica locanda dalla Lina, che durante i cantieri si era mantenuta preparando pranzi agli operai e una tabaccheria che vendeva pacchetti di sigarette agli stradini in pausa.

Domenica a Vetrego Patrizia ha aperto il suo alimentari. Uno di quei piccoli negozi, un vero “casoìn”, dove si trova un po’ di tutto, la scorta nello scaffale può anche finire, si esce con una sola borsetta e ci si conosce per nome. Roba d’altri tempi nell’era della grande distribuzione.

Lei, romana d’origine, ma che in paese ci vive da 15 anni, ha fatto sue le tradizioni della campagna e lo ha chiamato “Pane e salame”. Da allora, trascorsi tre giorni, Patrizia è considerata da alcuni compaesani una donna di coraggio, da altri semplicemente una pazza. Perché per aprire un’attività commerciale di questi tempi e per di più nella terra di nessuno, un po’ di azzardo ci vuole.

«Perfino il parroco me l’aveva sconsigliato», scherza lei, «ma io ci credo. A Vetrego manca tutto, io avevo bisogno di un lavoro e invece di cercare chissà cosa mi sono rimboccata le maniche e messa a disposizione della mia famiglia e del paese: per ora la gente apprezza, c’è la coda fino a fuori».

Per qualche ora ad aiutare Patrizia dietro il banco c’è il marito Enrico, maitre all’hotel Gritti di Venezia e qualche volta per il negozio scorazzano anche i due bambini della coppia: conduzione famigliare a tutto tondo. L’inaugurazione del locale, domenica, ha svelato agli increduli abitanti di Vetrego un tesoro quasi insperato. Un banco frigo, alcuni scaffali, prodotti freschi e genuini. Pane, salumi, formaggi e prodotti di gastronomia come miele, vini sfusi e verdura, rigorosamente a chilometro zero. È arrivato perfino il parroco don Pietro Mozzato, lui che era tra quelli a non crederci, a benedire il negozio, mentre l’osteria della Lina, vicina di casa, ha offerto a tutti un piatto di risotto di funghi. Una festa di tutto il paese, proprio come una volta.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomenti:commercio

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia