La filiera “Anticamente” recupera i grani antichi

MEOLO. Nelle campagne di Meolo c’è un’azienda che ha investito in un progetto di “Agricoltura 4.0”. Un nuovo approccio sostenibile, in cui l’agricoltura diventa custode di biodiversità. È l’azienda...
COLUCCI - DINO TOMMASELLA -I GEMELLLI BENEDETTI (A SX ALESSANDRO E A DX ALBERTO) e alcune spighe di grani antichi
COLUCCI - DINO TOMMASELLA -I GEMELLLI BENEDETTI (A SX ALESSANDRO E A DX ALBERTO) e alcune spighe di grani antichi
MEOLO. Nelle campagne di Meolo c’è un’azienda che ha investito in un progetto di “Agricoltura 4.0”. Un nuovo approccio sostenibile, in cui l’agricoltura diventa custode di biodiversità. È l’azienda Latifondo 63, che si è specializzata nel recupero e nella produzione di antiche varietà di grano. Tra cui uno dei cereali più antichi del mondo, il grano o farro monococco. Ma anche varietà locali selezionate in Veneto nei primi del Novecento, come il grano Piave. L’idea è venuta a un giovane meolese, Alberto Benedetti, 31 anni, laureato in Scienze e Tecnologie Agrarie. Il progetto sta dando già i suoi frutti, tanto da essere stato inserito tra i finalisti della fase regionale degli Oscar Green 2017 di Coldiretti. Latifondo 63 è nata nel 2015, quando Alberto Benedetti ha raccolto l’eredità della precedente azienda agricola, guidata dai nonni.


«Ero da poco laureato e cercavo una prima occupazione, senza successo. Il nonno, ormai anziano, era intenzionato a lasciare l’attività. Ed è così che, con l’aiuto dei miei familiari, decisi di credere in un progetto di Agricoltura 4.0», racconta Alberto Benedetti, «il percorso di sviluppo è iniziato quasi per caso, con qualche chiacchierata tra amici, con la passione per la coltivazione di antiche varietà di cereali quasi dimenticati».


È nata così la filiera “Anticamente”, per la valorizzazione dei grani antichi con la produzione di farine macinate a pietra provenienti dall’azienda Latifondo 63 e dai terreni dell’agriturismo De Faveri di Eraclea. Un contributo importante allo sviluppo del progetto è arrivato dal gemello di Alberto, Alessandro Benedetti. «Attualmente ci occupiamo della produzione di uno dei cereali più antichi, il grano o farro monococco. Ma anche di varietà locali selezionate in Veneto come il grano Piave», prosegue Alberto Benedetti, «inoltre, con l’obiettivo di incrementare la biodiversità, coltiviamo miscugli di sementi di grano tenero di antica costituzione».


Già lo scorso anno l’azienda ha iniziato la conversione di tutte le coltivazioni secondo i principi dell’agricoltura biologica. E da qualche mese è stato installato un mulino a pietra, per la produzione diretta di farine a partire dai grani coltivati. Accanto ai cereali, Alberto Benedetti ha intrapreso un progetto per la valorizzazione del melograno, dedicando due ettari dell’azienda alla coltivazione di ben cinque varietà di questo frutto. «I prossimi progetti saranno legati alla valorizzazione dei cereali coltivati con la vendita delle nostre farine E allo sviluppo di uno strumento di vendita», conclude Benedetti.


Giovanni Monforte


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