La Filanda sarà museo del tessuto

SALZANO. Immaginatevi di andare indietro nel tempo, diciamo alla seconda metà dell’Ottocento nella Filanda di Salzano. Fra un anno questo potrebbe essere realtà, perché il Comune ha avuto dalla Regione 108 dei 120 mila euro necessari per fare il «Museo della seta e della filatura» proprio nella storica Filanda Romanin Jacur. Inizio dei lavori in settembre e fine nei primi mesi del 2016, con progetto esecutivo entro l’estate, per poi mettere a bando l’intervento e partire.
Da tempo si parla di rilanciare l’altra fetta dello storico edificio, laddove è stata costruita la sala consiliare, e farla diventare un punto di attrazione per i visitatori della provincia e non solo. Insomma, un’esposizione permanente. «Sarà un museo innovativo» spiega l’assessore ai Lavori pubblici Lino Manente «in grado di coinvolgere le persone non solo da un punto di vista mentale ma anche sensoriale. Le caratteristiche principali saranno la multimedialità e l’interattività; vorremmo che per chi entrasse, fosse una vera e propria esperienza: ciascun oggetto prenderà vita nella sua naturale funzione. In pratica, sarà come essere indietro di oltre 100 anni». Negli anni Settanta dell’Ottocento, la filanda diventò una fabbrica della seta composta di un corpo centrale, dove c’erano la sala delle macchine, e di due lati laterali con portico. Fu costruita con tecniche moderne per l’epoca e dopo la pausa per il secondo conflitto mondiale, nel dopoguerra riprese a funzionare. Rimase attiva fino al 1952 e contribuì allo sviluppo economico e sociale di Salzano. Fu acquistata dal Comune nel 1979 con la Villa settecentesca Donà Romanin Jacur e il parco. Con la nascita del museo, saranno abbattute tutte le barriere architettoniche e sarà migliorato l’accesso, grazie a un percorso di lastre in porfido che collegherebbe il nuovo parcheggio a nordest della Filanda al municipio.
Alessandro Ragazzo
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