La ferrovia dei Bivi in tunnel e in “tubo”

MESTRE. Riaprire la linea dei Bivi per il transito dei treni merci anche se al momento non può essere esclusa l’ipotesi - fa sapere Rete Ferroviaria italiana (Rfi) - che in futuro possa essere utilizzata anche per il trasporto dei passeggeri. Rfi ha già affidato a Italferr la progettazione per la riapertura della linea che, stando alle prime indicazioni, sarà realizzata in parte in tunnel e in parte con una sorta di tubo in calcestruzzo.
È un’idea al quale Rfi lavora da tempo: a maggio dell’anno scorso per esempio - suscitando l’allarme di alcuni comitati locali - tecnici e operai incaricati da Rfi si misero a lavorare alla pulizia della linea nel tratto compreso tra il bivio Marocco e il bivio Carpenedo, intervento preliminare alle indagini per la riattivazione della linea che permette di collegare le linee per Milano, Trento, Udine e Trieste evitando il passaggio per la stazione di Mestre.
Ora che il Cipe ha garantito lo stanziamento di 110 milioni di euro Italferr può procedere nella definizione del progetto della linea che, rinnovata, permetterebbe di rendere più veloce il trasporto merci. Con il rischio però che, nell’ipotesi in cui la linea fosse utilizzata anche per il trasporto dei passeggeri, taglierebbe fuori le stazioni ferroviarie di Mestre e Venezia Santa Lucia.
Lo stanziamento del Cipe, che nella delibera fa riferimento esplicito all’intervento motivandolo con la necessità di procedere «all'estromissione del traffico merci dal nodo di Mestre» è quindi accolto con soddisfazione dal sindaco Luigi Brugnaro a patto che l’intervento non abbia in futuro come ripercussione la penalizzazione delle due stazioni di Mestre e Venezia.
Le due stazioni - ha commentato Brugnaro con il suo staff - devono restare tappe fondamentali nella rete dell’Alta velocità, aspetto sui cui Brugnaro è già stato tranquillizzato da Rfi. Del resto i rapporti tra il Comune e la società del gruppo Fs che si occupa di infrastrutture sono molto più sereni rispetto a un anno fa, quando Brugnaro ebbe un duro confronto con Paolo Comastri della direzione investimenti di Rfi in un dibattito in cui si discuteva proprio della possibile apertura della linea dei Bivi.
In questi mesi, con l’amministratore delegato di Rfi, Maurizio Gentile, si è aperto un confronto sia sulla stazione ferroviaria di Mestre che sul collegamento tra la stazione di Mestre e l’aeroporto Marco Polo. Voci contrarie alla riapertura della linea - che tra Mirano e Carpenedo attraversa Spinea, Asseggiano, Trivignano, Marocco e Dese - potrebbero però alzarsi dai comitati e dagli altri comuni coinvolti.
A Spinea, ad esempio, sulla linea dei Bivi è stata aperta la stazione utilizzata da centinaia di pendolari che si spostano verso Mestre o Venezia. «Se il progetto di Rfi per i treni merci dovesse interferire con i treni regionali, o anche solo limitarne il potenziamento, già oggi necessario, siamo pronti a fare le barricate», dice agguerrito un sindaco solitamente pacato come Silvano Checchin.
Il prossimo 16 dicembre è in programma un incontro tra la Regione e i sindaci della tratta Venezia-Bassano. «Sarà l’occasione», aggiunge Checchin, «per chiedere chiarimenti».
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