La Fenice licenzia due musicisti, doppio sciopero di solidarietà

VENEZIA. Due musicisti e sindacalisti dell’orchestra della Fenice licenziati in tronco dal Teatro: non è mai accaduto prima.. Immediata la risposta di Usb e Uil - i due sindacati ai quali sono iscritti i due maestri, di viola e violoncello - che hanno proclamato un doppio sciopero, con una lunga lista di rivendicazioni, invitando tutti i lavoratori a non presentarsi in teatro domenica 25 agosto e sabato 31, facendo così saltare la prima della Tosca e quella di Madama Butterfly. Serate da teatro esaurito.
All’origine dei licenziamenti, presunte violazioni al codice disciplinare contestate dal Teatro, ma respinte dai due musicisti, in relazione alla necessità di essere autorizzati dal soprintendente per le loro attività professionali extra Fenice.
In un caso, il violoncellista dell’orchestra (autorizzato a dirigere un coro a Padova, se libero dal lavoro) non sarebbe stato reperibile per uno spettacolo nel quale era “a disposizione”, ma impegnato in una prova del coro: la Uil replica che essendo l’opera alle 19 e la prova alle 20.30, se richiamato davvero in servizio, il musicista sarebbe stato sicuramente presente in tempo in teatro.
Al maestro di viola viene invece contestato di essere stato impegnato senza autorizzazione in uno spettacolo a Pisa e in un altro concerto: la replica è che in un caso fosse nel giorno libero del lunedì e, nell’altro, un semplice spettatore.
Tant’è, in attesa che i ricorsi giudiziari facciano il loro corso, è arrivata la proclamazione del doppio sciopero, che si allarga anche ad altri temi, già oggetto di tensioni tra Teatro e sindacati , finite con una mediazione in Prefettura che all’ultimo aveva evitato uno sciopero.
Se da parte sua il soprintendente Fortunato Ortombina preferisce non entrare nel merito delle contestazioni - «Si tratta di questioni delicate» - annunciando di voler «incontrare quanto prima le organizzazioni sindacali per chiarirci ed evitare questi scioperi», Usb e Uuilcom hanno diffuso un lungo comunicato, in otto punti.
Si inizia contestando «l’utilizzo del contratto ad intermittenza sempre più presente»; il fatto che siano stati «drasticamente ridotti i contratti a tempo determinato, in ambito artistico, con palesi disparità di trattamento tra dipendenti»; che le piante organiche e aziendali siano «vecchie di 20 anni, con una produzione triplicata e aumento degli incassi senza ritenute economiche per la gran parte dei dipendenti» e «nessun adeguamento salariale »; «una compagne artistica che non si esibisce più su nessun palcoscenico internazionale», con un numero ridotto di nuove produzioni a fronte della programmazione e riproposizione di «riedizioni e vecchie scenografie».
Infine, la richiesta della «modifica radicale del codice disciplinare interno al Gran Teatro la Fenice», in quanto renderebbe «lavoratrici e lavoratori totalmente succubi dell’azienda anche fuori dell’orario di lavoro, durante la loro vita privata». Sciopero in solidarietà dei due colleghi licenziati: già chiesta la procedura di raffreddamento in Prefettura per cercare un accordo. —
Roberta De Rossi
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