La famiglia Furlan dalla prima sala alla catena diffusa nel nordest

Gianantonio Furlan è esponente di una famiglia, i cui destini imprenditoriali si incrociano ormai da diverse generazioni – il primo cinema fu aperto nei pressi della Torre da un suo antenato nel...

Gianantonio Furlan è esponente di una famiglia, i cui destini imprenditoriali si incrociano ormai da diverse generazioni – il primo cinema fu aperto nei pressi della Torre da un suo antenato nel lontano 1905 - con l’esercizio cinematografico in terraferma. Furlan – figlio di Alfredo (foto sopra) e tuttora proprietario assieme al cugino Daniele di Cinecity Mestre, la società che gestisce tutte le sale mestrine in attività ad eccezione del “Dante” – ha vissuto fra gli anni Novanta e il 2010 un’esperienza imprenditoriale che lo ha visto protagonista principalmente nel Nord Est della rivoluzione che ha investito la modalità di visione del cinema. Con i multischermi innova negli anni Novanta le sale di famiglia mestrine e i più importanti cinema di Vittorio Veneto e di Portoviro. Ma il grande passo in avanti è la costruzione di nuove multisala : il 21° secolo si apre con l’inaugurazione a Silea delle 12 sale di Cinecity; la tappa successiva è nel dicembre 2001 con l’inaugurazione di una multisasla a Udine e, poi, a Trieste (2003) e Limena (2005). Ma Giannantonio Furlan , per un certo periodo prima presidente regionale e, poi, addirittura vicepresidente nazionale dell’Associazione nazionale esercenti cinema, fu pure chiamato nel 2002 e 2003 dal direttore della Mostra del Cinema di Venezia, Moritz De Hadeln, a far parte della commissione che selezionava i film da ammettere al festival. La svolta proprio due anni fa di questi tempi quando la catena dei multiplex Cinecity – che nel frattempo si era arricchita delle multisale di Parma e Cagliari – fu acquisita da «The Space Cinema», azionisti di controllo Mediaset e 21 Investimenti di Benetton: la famiglia Furlan, che aveva sorretto l’impegno grazie al sostegno di Morgan Stanley che ne possedeva il 75 per cento , fu costretta dall’uscita di scena del fondo inglese a cedere anche la sua quota azionaria. . Gianantonio Furlan ha, poi, mantenuto da manager un ruolo attivo nella nuova realtà imprenditoriale nata dall’assorbimento di Cinecity.

Ora con l’accordo che prevede la realizzazione di una struttura con sei sale al centro culturale Candiani, la famiglia Furlan riafferma con forza il suo ruolo in città. Un’operazione destinata a mutare anche gli equilibri del centro cittadino. (g.bar.)

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