La falegnameria Roncato festeggia i 70 anni d’attività

NOALE. In un periodo crisi, dove il mondo del lavoro è in continua evoluzione, arrivare a settant’anni di attività non è cosa da tutti. Invece la falegnameria Roncato di Noale, azienda inserita oggi...
NOALE. In un periodo crisi, dove il mondo del lavoro è in continua evoluzione, arrivare a settant’anni di attività non è cosa da tutti. Invece la falegnameria Roncato di Noale, azienda inserita oggi tra le eccellenze del “Made in Italy”, c’è arrivata e nei giorni scorsi c’è stata una festa per celebrare questo traguardo dov’è intervenuta pure la sindaca Patrizia Andreotti.


Tutto partì appena dopo la seconda guerra mondiale, 1947, quando Antonio Roncato iniziò in un garage di via Bigolo. Aggiustava balconi e faceva lavori con il legno, senza l’aiuto delle macchine. Con i primi tre o quattro dipendenti, s’iniziò a fare porte, finestre, serramenti qualche mobile o delle camere. Oggi la ditta è seguita dai fratelli Roncato, Fabio (il primogenito), Remo e Damiano: si sviluppa su due capannoni industriali e conta una quindicina di dipendenti.


Nel Duemila la falegnameria si è ampliata al mercato dei complementi di arredo, arrivando a i pezzi di arredamento in fusione di alluminio. Oggi opera anche in Inghilterra, Francia, Germania, Grecia, Spagna, Portogallo, Stati Uniti, Russia, India, Corea. Il tutto in collaborazione con l’artista veronese Arnaldo Gamba. «Ci ispiriamo alla bottega rinascimentale» spiega Fabio Roncato «dove lui è il maestro e io il garzone, anche se gli ricordo spesso che Giotto era garzone di Cimabue». Il legno rimane il supporto ma ad esso si aggiungono fusioni in alluminio, cristalli per tavoli e sedie, resine, sabbie policrome. Per questi 70 anni Fabio, che sogna di fare il volontario in Africa quando andrà in pensione, ha proposto ai fratelli di trasformare la fabbrica in una grande mostra dove sono state esposte le opere della nuova collezione di Arnaldo Gamba “Il vuoto e il silenzio”. E i fratelli si sono detti d’accordo.
(a.rag.)


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