La doppia vita del carabiniere arrestato per rapina e omicidio

Jacomo Nicchetto, 34 anni di Chioggia, l’autore del sangionoso colpo a Napoli, risiede a Chioggia e ora tutti si accorgono di non averlo mai conosciuto realmente

CHIOGGIA. I commilitoni di Chioggia non se lo ricordano. Né come militare in servizio al comando di compagnia o di stazione, né come collega che andasse, ogni tanto a scambiare due chiacchiere con coloro che facevano il suo stesso mestiere nel luogo in cui era nato. I vicini di casa ne popoloso quartiere Tombola lo vedevano appena. I genitori, che oggi abitano a Valli, ancora increduli del ruolo di rapinatore e omicida che gli inquirenti attribuiscono a loro figlio per il colpo al supermercato "Eté" di Ottaviano (Napoli), si sono chiusi in casa, insieme ai due nipoti e alla nuora. Ed è quest’ultima che, dalla porta di casa, risponde un laconico «Lasciateci stare, non abbiamo nulla da dire».

Nessuno, quindi, sembra voler “difendere” il buon nome di questo 34enne che poteva essere l’orgoglio della sua famiglia ma che per ora ne rappresenta solo l’imbarazzo. Una situazione non certo facile e non solo per la famiglia del carabiniere. C’è sconcerto infatti tra la gente del quartiere. Nessuno sa spiegare perché il giovane militare avesse in realtà una doppia vita. Jacomo Nicchetto aveva scelto di fare il carabiniere fin da giovanissimo, ma la sua carriera l’ha compiuta tutta al di fuori della città natale, tranne, forse, un breve periodo iniziale.

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Foto LaPresse - Marco Cantile.25/03/2015 Ottaviano (NA), Italia.Cronaca.Rapina ad un supermercato di Ottaviano con sparatoria e feriti, tra cui un carabiniere. Sparatoria sulla superstrada che collega Ottaviano a Palma Campania..Nella foto: i carabinieri davanti al supermercato dove si è svolta la rapina..

Alla fine del 2004, infatti, quando aveva appena 23 anni, lo si poteva trovare, in veste di appuntato, in una stazione dell’Arma, a San Giorgio di Lomellina, in provincia di Pavia. Doveva, quindi, essere già trascorso qualche anno da quando si era arruolato, probabilmente in coincidenza con la fine delle scuole superiori e col periodo del servizio militare (all’epoca ancora obbligatorio, ma con possibili opzioni come quella, appunto, di entrare nell’Arma). In provincia di Pavia Jacomo ci è rimasto sino alla fine del 2008 ma il suo matrimonio, avvenuto nel 2005, ad Agrigento, con Liliana Russo, testimonia, comunque, una certa “mobilità”, come è naturale per un militare di carriera, all'interno della Penisola. La sua ultima residenza è stata a Zanica, in provincia di Bergamo e da qui è tornato a Chioggia dove si trova ufficialmente dal 15 marzo, ovvero da una decina di giorni fa. In realtà, però, Jacomo a Chioggia ci vive da più tempo: tre o quattro anni, secondo quanto dicono alcuni vicini.

I carabinieri ai colleghi rapinatori: "Infami"
Sede del comando 4° battaglione "Veneto" in viale Garibaldi a Mestre

La presenza in città della sua famiglia, infatti, non è mai stata sporadica. Ma tutti questi sono solo dati “oggettivi” che testimoniano gli spostamenti, la ricerca di un lavoro, le vicende sentimentali e i rapporti (secondo qualcuno non sempre sereni) con la famiglia d'origine. Ma nulla dicono del “perché” un giovane carabiniere abbia scelto di diventare un rapinatore. Una risposta a questa domanda sarà molto difficile da cercare. Il “tradimento” del carabiniere ha infatti turbato non poco la comunità. E chi lo conosceva, e ha scoperto di non conoscerlo affatto.

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