La cultura invade calli e campielli
Decine di spettacoli in tutta la città «illuminano» la nottata veneziana

Alcune immagini dell’inizio della Notte dell’Arte a Ca’ Foscari e a Piscina San Samuele. In basso Campo Santo Stefano
La Notte Bianca dell'Arte a Venezia è già un successo mediatico - con i riflettori nazionali nuovamente puntati sulla città dopo la settimana della Biennale - e inaugura un «gioco di squadra» tra le istituzioni che finora, incredibilmente, non si era mai visto in laguna. Sono ben 107, tra pubbliche e private, tra musei e gallerie e altri istituti, quelli che hanno aderito ieri all'arte libera per una notte per veneziani e turisti dalle 17 alle 24 Merito di Ca' Foscari con il suo rettore Carlo Carraro, che ha lanciato Art Night Venezia ieri dal cortile della sede storica, affollato da diverse centinaia di persone, che hanno giocato con gli Arcani Contemporanei predisposti da Anita Sieff, ma hanno anche assistito, qualche ora più tardi alla performance vocale-musicale di Tiziano Scarpa e Massimo Donà. Ma merito anche del Comune - che con il sindaco Giorgio Orsoni e l'assessore al Commercio Carla Rey - ha colto al volo l'occasione, mettendo a disposizione la città. La Notte dell'Arte si è accesa, come è giusto, soprattutto verso sera, quando i suoni hanno iniziato a riempire Campo Santo Stefano e anche San Samuele, per la performance Concrete Landscapes, con un set audio-video dal vivo che ha richiamato molti giovani e li ha spinti anche ad entrare nel vicino Palazzo Grassi, aperto per la mostra Il Mondo vi appartiene. Ma è stata una scoperta progressiva per tante persone che non erano al corrente e hanno scoperto che la Fondazione Prada a Ca' Corner della Regina era visitabile come il vicino museo di Ca' Pesaro. E che oltre a vedere qui la bella mostra di Pier Paolo Calzolari, era possibile salirte di un piano e visitare il Museo Orientale, con l'affascinante performance di calligrafia orientale. Ma tutti hanno fatto la loro parte: dalla Collezione Guggenheim che ha aperto le porte della raccolta e della mostra dedicata a Ileana Sonnabend, alla Punta della Dogana per la mostra Elogio del Dubbio. agli stessi musei statali veneziani, che pur tra mille difficoltà (qui tranne che all'Archeologico e all'Orientale l'ingresso era a pagamento) hanno presentato un ricco programma, che andava da voci e suoni d'epoca di fronte ai capolavori delle Gallerie dell'Accademia, al percorso museale d'ascolto dal Correr, all'Archeologoco, alla Marciana. Comprensibile e evidente la soddisfazione di Carraro e di Orsoni - è nato, pare di capire, una sorte di asse sulla cultura pubblica veneziana, che vede Ca' Foscari come testa di ponte di nuove iniziative e il Comune pronto a supportarla -per un'iniziativa su cui si può costruire. «Non era scontato che 107 istituzioni aderissero a questa Notte dell'Arte a Venezia - ha detto Carraro - e che ora diventerà un appuntamento fisso, per il quale cercheremo anche queli sponsor che ora non c'è stato il tempo di reperire. Ci sono circa 200 eventi e 8 percorsi cittadini, ma volutamente abbiamo voluto che nessuno prevalesse, per dare la dimensione artistica della città, di una rete dove nessuno prevalesse». «L'iniziativa di Ca' Foscari - ha sottolineato Orsoni - che è una delle istituzioni culturali più importanti della città, con questa adesione, dimostra che Venezia ha bisogno di fare squadra nella cultura, e può essere un èpunto di partenza per creare un calendario più intelligente e equilibrato degli eventi culturali in città, anche se i momenti di punta, cone nei giorni della Biennale, devono restare perché sono quelli destinati a fare massa». Piena di iniziative curiose e originali, come riferiamo anche a parte, la Notte Bianca dell'Arte è proseguita fino a mezzanotte e oltre, con una partecipazione costante e qualche comprensibile «vuoto», proprio perché non tutti - specie i turisti - ne erano a conoscenza. Ma è stato solo l'inizio di un percorso che può perfezionarsi e migliorare, soprattutto se su di esso si creerà finalmente una rete di collaborazione tra le istituzioni che a Venezia fanno cultura.
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