La Corte dei conti «condanna» i furbetti del garage S.Andrea

In sede penale i due ex dipendenti di Avm hanno già patteggiato una pena Ora dovranno risarcire l’azienda cittadina per il danno contabile provocato
Interpress/M.Tagliapietra venezia 21.01.2016.- Park Sant'Andrea, autorimessa comunale. Piazzale Roma.
Interpress/M.Tagliapietra venezia 21.01.2016.- Park Sant'Andrea, autorimessa comunale. Piazzale Roma.



Erano stati incastrati con microspie e telecamere piazzate in ufficio, oltre che dall'analisi minuziosa della contabilità. Secondo quanto accertato dalla Guardia di Finanza, due orami ex dipendenti di Avm, Diego Vianello, 44 anni di Venezia, ed Eleonora Sperti, 60 anni di Mira, erano riusciti dal 2009 al 2016 a intascare 70mila euro, sottraendoli alle casse della società che gestisce i parcheggi e che si era accorta degli ammanchi, dando il via all'inchiesta. Dopo il patteggiamento a 2 anni in sede penale (la prima proposta a 1 anno e 4 mesi era stata rigettata dal gup), nei giorni scorsi per i due è arrivata la condanna da parte della sezione giurisdizionale della Corte dei Conti (presidente Maurizio Massa con Innocenza Zaffina e Daniela Alberghini). Vianello e Sperti dovranno risarcire rispettivamente 10.836,28 e 10.858,29 al loro ex datore di lavoro Avm. Le stesse somme erano state richieste dalla pm contabile Chiara Imposimato che aveva contestato ai due il danno all'immagine ed il danno da disservizio. Secondo quanto ricostruito dalle Fiamme Gialle, Vianello e Sperti, in servizio al parcheggio Sant'Andrea a piazzale Roma, avevano escogitato un metodo per trattenere per sé parte dei soldi riscossi dagli automobilisti per il parcheggio contraffacendo gli scontrini e il resoconto giornaliero degli incassi. Due in particolare le tipologie di utenti con cui scattava la truffa: con i clienti ben conosciuti oppure con i turisti stranieri, che con ogni probabilità non sarebbero più tornati al parcheggio. In particolare, gli investigatori avevano ripreso i due mentre aprivano forzatamente le sbarre del varco di entrata e di uscita del parcheggio oppure mentre annullavano, andando contro alle procedure, le tessere in entrata. «Un vero e proprio sodalizio» scrivono i giudici contabili nella sentenza pubblicata nei giorni scorsi. Quanto al danno d'immagine, per il collegio è provato, tenuto conto dell'ampio risalto mediatico della vicenda emersa ai primi del 2016 e del ruolo rivestito dai due. E ancora, si legge nel dispositivo, «del disvalore etico e sociale dei loro comportamenti, della perfetta consapevolezza dei convenuti della contrarietà del proprio comportamento a norma di legge». E per questo Avm deve essere risarcita con 5.000 euro sia da Vianello che da Sperti. Quanto al danno da disservizio, invece, i giudici rilevano come i due parcheggiatori furbetti siano venuti meno all'obbligo di fedeltà per non aver versato parte dei soldi derivanti dalla gestione del Sant'Andrea, «in tal modo non solo causando alla società Avm un danno patrimoniale diretto da mancati introiti, ma anche asservendo la gestione del servizio pubblico all'interesse privato del proprio personale arricchimento. Nell'assolvimento delle proprie mansioni contrattuali hanno sviato la funzione pubblica sottesa al servizio gestito da Avm nell'interesse del Comune e della comunità». Il danno da disservizio è stato quantificato nel 5% delle retribuzioni percepite nel periodo dei fatti contestati. La sentenza potrà essere appellata. —

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