La comunità in festa accoglie il nuovo parroco

Quarto d’Altino. Doni e poesie dei bambini a don Gianpiero Lauro che ieri si è insediato a San Michele Arcangelo. Il saluto del Patriarca Moraglia

QUARTO D’ALTINO. Grande festa ieri pomeriggio a Quarto per l’incardinazione ufficiale di don Gianpiero Lauro, nuovo parroco di San Michele Arcangelo, che succede a don Gianni Fassina passato a Jesolo e lascia la parrocchia della Favorita di Mestre. Per l’occasione, sul sagrato della chiesa, era stato allestito uno spazio per assistere alla celebrazione open-air, con tanto di maxi-schermo. I bambini hanno salutato don Gian Piero con doni e poesie, poi la processione ufficiale ha dato inizio alla lunga celebrazione di insediamento. Presenti, oltre al Patriarca, Francesco Moraglia, don Gianni Fazzini, parroco di Altino, don Daniele Chiminello, parroco di Portegrandi, il vicario foraneo don Massimo Cadamuro, don Enrico Torta, parroco di Dese, e molti altri. In chiesa il sindaco, Silvia Conte, il comandante dei vigili, Fabrizio Milanello, diversi assessori. La funzione è stata animata dal bravissimo coro San Michele, che ha intervallato la celebrazione. «Ogni momento della vita è segnato dalla misericordia del Signore», ha detto Moraglia, «ma in alcuni momenti la grazia si fa evidente, uno di questi è l'ingresso del pastore, un momento di grazia, di fragilità e di prova, tutti sono chiamati a fare un atto di fiducia e di accoglienza reciproca, ponendo in discussione se stessi e le proprie abitudini, un momento in cui si è chiamati a donare con gioia. La venuta del pastore è l’occasione per riscoprire il valore del sacerdozio, ciascuno ha modo di sorridere, parlare, stare con la gente diverso”. E ancora: «Oggi, carissimo don Gianpiero, entri qui con le tue doti personali e umane, la tua storia, il tuo volto, ma ci entri perché sei un prete, il dono del sacerdozio che ti è stato dato per gli altri e per le persone che nel tuo ministero ti son state affidate». Ha concluso: «Custodisci il dono del tuo sacerdozio nella fedeltà all'impegno preso, attraverso le promesse fatte dalle mani del vescovo». Una giornata di festa, vissuta comunitariamente, che ha visto la partecipazione di molte persone, vecchi e nuovi parrocchiani.

Marta Artico

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