La caserma dei carabinieri non aumenterà l’organico

Mirano. La risposta negativa del Ministero dell’Interno è arrivata in commissione alla Camera, durante il botta e risposta al question time posto da Cozzolino (M5S)
Mirano (Venezia):..caserma dei Carabinieri..31/07/2003 © Light Image studio..Morsego
Mirano (Venezia):..caserma dei Carabinieri..31/07/2003 © Light Image studio..Morsego
MIRANO. «Per me è no». Come in un talent show Mirano e Santa Maria di Sala incassano l’impietoso “niet”: non serve elevare a tenenza la stazione dei carabinieri. Quindi niente aumento di organico.


È lapidaria la risposta del Ministero dell’Interno, che a Roma ha risposto al question-time del deputato miranese Emanuele Cozzolino in Commissione affari costituzionali. Cozzolino, del Movimento 5 stelle, aveva portato all’attenzione della commissione parlamentare la proposta di istituzione di una tenenza dell’Arma per Mirano e Santa Maria di Sala, un modo anche per consentire l’aumento di organico a presidio di un territorio vasto, con importanti arterie, zone produttive e residenziali e un bacino d’utenza di circa 46 mila abitanti. Niente da fare. «Purtroppo il Governo conferma la sua intenzione di negare il rafforzamento della stazione e, cosa ancor più grave, l’incremento delle forze dell’ordine presenti sul territorio», denuncia Cozzolino, «d’altra parte, che si fosse rinunciato a una nuova caserma era già chiaro da qualche mese, dopo la decisione dei due Comuni di rimettere mano allo stabile di via Vivaldi, alzando bandiera bianca nei confronti di un Esecutivo a trazione Pd che non ha minimamente a cuore la sicurezza dei cittadini».


Secondo il Ministero, l’ipotesi di una nuova caserma a Mirano si scontra con le ben note possibilità economiche legate al reperimento delle risorse finanziarie necessarie, stimate in 4 milioni e 500 mila euro. «Quanto al numero di uomini dispiegati sul territorio», prosegue Cozzolino, «il sottosegretario ha detto chiaramente che, nonostante a Mirano si sia registrato un incremento della delittuosità di circa il 7%, è sufficiente il “Protocollo del Controllo di vicinato” nonché le forze già presenti sul territorio per garantire la sicurezza. Anzi, la stazione di Mirano, ricorda il Ministero, costituisce il terzo presidio della Città Metropolitana di Venezia, dopo quelli di Dolo e Mira e si avvale anche del servizio svolto dal Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia carabinieri di Mestre, nonché di una serie di specifiche attività coordinate di controllo effettuate anche dal Battaglione di Mestre». Tutto vero, ma ai 5 Stelle non basta e il movimento continua a chiedere un rafforzamento numerico e anche logistico della presenza di militari sul territorio. «Il Protocollo del Controllo di vicinato», aggiunge il capogruppo M5S in Comune a Mirano Antonio Milan, «non può, né deve sostituire l’Arma dei carabinieri. Pare che per il Ministero i cittadini siano così bravi ad arrangiarsi che si devono far bastare quello che c’è. Se fosse vero, perché allora ipotizzare di armare gli agenti di Polizia locale per renderli operativi dopo le 19? ».


Filippo De Gaspari


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